Europei Budapest 2021, bene gli azzurri Detti, Martinenghi e Quadarella: le finali alle 18

Lunedì 17 Maggio 2021 di Piero Mei
Europei Budapest 2021, bene gli azzurri Detti, Martinenghi e Quadarella: le finali alle 18

Fatto il pieno di medaglie nel Lupa Lake, gare di fondo, e da trampolino e piattaforma alla Duna Arena per i fuffi, l’Italia dell’acqua si tuffa per il nuoto in vasca ai campionati d’Europa (le finali e le medaglie oggi alle 18). E subito buone notizie, con Detti, Martinenghi e Quadarella e non solo, anche se l’attenzione speciale della prima mattinata di batterie guardava alle staffette 4x100 stile libero, specie a quella delle ragazze, considerando che Capitan Federica ha il compito (e il proposito) di promuovere quelle che verranno dopo di lei. “Sono qui per le staffette” ha detto, ma è forse la solita magnifica bugiarda, chissà.

Comunque la sua frazione è la più veloce di tutte, non solo italiane, ma Europa otale, 53.74.

Il tempo del quartetto supera i 3.39 e in finale, oggi, dovranno limare un secondo e passa per prenotare Tokyo (lei, di suo, già lo ha fatto). La sequenza di stamane è stata Tarantino, la Deb, Di Pietro, Cocconcelli e Federica, La promessa è di dare ancora di più nella gara che vale il viaggio a cinque cerchi: il crono è nel mirino, la Pellegrini sembra okay, ma, si sa, la staffetta non si fa da sola, sennò sai quanti successi! Bravi, in staffetta, i maschi: il nuotatore d’apertura, Miressi, va sotto i 48, 47.95, a tre centesimi dal suo record italiano nella specialità più fascinosa del nuoto; Frigo, De Plano e Zazzeri, lui sotto i 48 lanciato, completano l’opera ed è il miglior tempo per l’Italia. Ma attenti: la Russia in finale cambierà formazione, metterà Kolesnikov e compagni e sarà dura.

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SIMONA PER DOMANI

La “Ledecky de noantri”, Simona Quadarella, tre ori al collo nell’ultimo europeo a Glasgow, ha cominciato con una nuotata facile facile e stilosa negli 800; nemmeno c’era bisogno di imitare il suo allenatore Christian Minotti che le suggeriva bracciate dalla tribuna, a secco. “Non ho faticato per niente, ho ritrovato le sensazioni che in acqua mi mancavano da tempo; non ho preparato questi Europei al massimo, penso a Tokyo”. Anche noi. Ragazze da doppietta, la Quadarella precede con il miglior tempo Martina Rita Caramignoli: “Domani mi voglio divertire; sono passati sette lunghissimi anni da una mia finale europea”.

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DETTI C’È

Gabri e Tullio, cioè Detti e De Tullio, che si allenano insieme nella tana del “Moro” a Ostia (De Tullio è il nuovo compagno di vasca al posto di Paltrinieri), chiudono con il terzo e il quinti tempo, resta fuori, come da programma il terzo azzurro, Matteo Ciampi, che del resto con il decimo tempo sarebbe stato fuori comunque. Vissero tutti felici e contenti- Detti, 3:47.56, dice che quando alla vigilia “ho messo il piedino in acqua ho avuto tanti ricordi di bronzo e d’oro, ma sono ricordi, bisogna farli rivivere, vederemo”. Ironicamente si lamenta della pelle “bianchiccia, di solito ero abbronzato, ma non abbiamo nuotato all’aperto”; seriamente lancia l’appello #SalviamoLePiscine, pensando a “nuotatori, appassionati e bambini che ci guardano e sognano d’essere un giorno qui al posto nostro” Gabriele pensava di dover andare più veloce. De Tullio pensa di aver gestito male la gara, 3:47.81, veloce la partenza con Rapsys, poco incisivo il finale, “ma è mattina”. Lo sarà anche a Tokyo… “E infatti per abituarci il Moro ci fa allenare più presto del solito.

SARA RIPESCATA

Ilaria Cusinato chiude con il sesto tempo i 400 mesti, 4:40.82 ed è contenta. Ha sentito “un po’ di tensione, per dover rompere il ghiaccio” (la sua è stata la prima batteria dei campionati, ma il bello è che non ha “nuotato con fatica, di mattina il crono va bene”. Bisognerà, però considerare, per tutti, che a Tokyo, andandoci, le finali si disputeranno di mattina per il palinsesto da prime time americano. Sara Franceschi, qualificata olimpica, va in finale per questioni di nazionalità: le quattro ungheresi non possono passare che in due (una è la Hosszu, la migliore, 4:37.42, va fuori la Kapas, terzo tempo globale, perché seconda è un’altra ungherese, la Mihalyvari, che è del 2003), così Sara, 4:44.65, rientra subentrando alle magiare scartate: “Sono stata abbastanza fortunata, in vasca mi sentivo rallentata e pesante, e nella finale dovrò essere più cattiva”.

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FLOTTA DI RANE

Quattro ranisti azzurri in lotta per uno dei due posti in semifinale nei 100 rana: se li prendono Nicolà Martinenghi, già Olimpico, e Alessandro Pinzuti, restano fuori Poggio, che punta ai 200 e il giovane Castello. Per Martinenghi terzo tempo totale, 58.88 con il piacere di aver nuotato di fianco al marziano Peaty, toccando prima di lui alla virata dei 50 metri: “E’ sempre uno sitmolo, non un tappo; ho fatto un errorino in partenza, spero di correggerlo; certo che essendo in quattro con due soli promossi era già una finale per noi italiani”. Peaty ha chiuso in 58.26, Shymanovich, con la sua rana semimista (un po’ “delfinata”) in 58.46. Pinzuti, 59.45, settimo tempo e suo primato personale polverizzato: “La gara era stamattina, vediamo stasera: sono felice e gasato”.

LA CAVIGLIA DI ELENA

100 farfalla donne: Elena Di Liddo ha la caviglia destra incerottata; “Sono caduta dal marciapiede, temevo la frattura; ma in ospedale hanno controllato, non c’era; i fisioterapisti hanno fatto il miracolo e allora ci ho provato”. E bene ha fatto: sesto tempo, 5829, promozione di semifinale. La mascherina? “Uscire dall’acqua e parlare è già difficile, con la mascherina è peggio, ma è giusto portarla. La bolla è dura, neanche uscire per una boccata d’aria, però almeno in albergo c’è il balcone”. L’amica-rivale Ilaria Bianchi è in semifinale con 58.40, ottavo tempo: “Il primo passo è fatto, ci vediamo dopo”. Terza italiana e 22esimo tempo per la matricola Antonella Crispino, 25.79: “Felice di essere qui, ho preparato pi+ i 200”.

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IN SEMIFINALE VELOCE

Nei 50 stile libero donne avanza Silvia Di Pietro, nonostante un tempaccio (25.30), ripescata per uno scarto olandese, mica la Kromovidjojo, che ha 24.24, miglior crono. Come mai questo tempo? “Ah, saperlo! Non capisco proprio”. Costanza Cocconcelli è fuori “Tempo troppo alto, ma lasciatemi concentrare sulla staffetta”. Non va avanti neppure l’esordiente Tarantino, che ha il segno della matricola: le hanno dipinto i riccioli di rosso. Ma per lei c’è tempo: è del 2003; non che la Cocconcelli non ne abbia: lei è del 2002 ed è assai talentuosa. Nei 50 dorso uomini vanno avanti Sabbioni e Ceccon, non Lorenzo Mora, e non solo per la regola dei due per nazione. Il suo tempo lento è 25.76 che, dice, “non so se fanno più schifo i miei capelli o il mio 50”. Da matricola l’hanno tigrato. “Prometto che per 100 e 200 aggiusto i capelli, sono scaramantico, le gara”. Sabbioni e Ceccon undicesimo e dodicesimo. Soddisfatti. “MI mancava gareggiare con i migliori” dice Ceccon: si toglierà lo sfizio. C’è in vasca il formidabile russo Kolesnikov, 2423 il suo tempo, il migliore di tutti. Per Sabbioni 25.11, per Ceccon 25.14.

Ultimo aggiornamento: 14:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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