Djokovic agli Australian Open con un'esenzione. Bufera social: «Le regole non valgono per tutti»

Il tennista ha avuto il via libera per partecipare al primo Slam dell'anno. E scattano le polemiche

Martedì 4 Gennaio 2022 di Marco Prestisimone
Djokovic agli Australian Open con un'esenzione. Bufera social: «Le regole non valgono per tutti»

In tasca, insieme al biglietto del suo personalissimo volo per Melbourne, Novak Djokovic aveva con sé l'esenzione concessa dagli Australian Open per partecipare al primo Slam dell'anno. Tutti i dubbi sulla sua partecipazione (o rinuncia) eclissati in un attimo: la Federtennis ha dato il via libera dopo aver applicato i protocolli anti-Covid decisi del governo dello Stato di Victoria. Ossia: obbligo di vaccino oppure esenzione in casi specifici.

Quello di Nole è il secondo caso: contento lui ma non contenti tutti, perché la decisione apre un casus belli niente male nello sport, a maggior ragione ora che in Serie A - e non solo - scatta l'obbligo vaccinale. E sui social infatti è già polemica. 

Djokovic va agli Australian Open: concessa esenzione medica dal vaccino

I protocolli, le ipotesi: così si è arrivati alla decisione

Melbourne è reduce da un lockdown, l'Australia alle prese ancora con Omicron: a Sydney, tanto per rendere l'idea dell'emergenza, gli scaffali dei supermercati sono vuoti perché il personale è dimezzato. Per questo stride ancor di più la richiesta (approvata) di Djokovic di partecipare senza copertura. Nole sul suo status vaccinale ha sempre chiesto il rispetto della privacy, facendo intendere indirettamente quale sia la sua posizione.

 

Ma com'è nato l'ok? Erano previste quattro fattispecie per concedere l'esenzione: una storia di reazioni allergiche alle profilassi vaccinali, degli effetti collaterali gravi post prima dose, una condizione medica acuta e una malattia cardiaca infiammatoria negli ultimi sei mesi. Difficile che Djokovic abbia fatto riferimento a una delle ultime due, più probabile che si sia appellato alla prima. Il dubbio resterà, visto il silenzio con cui Novak ha dipinto la faccenda.

La nota ufficiale

L'esenzione a Novak Djokovic è stata garantita dopo «un rigoroso percorso di verifica che ha coinvolto due gruppi separati di medici indipendenti, chiamati a valutare se le richieste di esenzione fossero compatibili con le linee guida dell'Australian Technical Advisory Group on Immunisation (ATAGI)». Così gli organizzatori dell'Australian Open in una nota dopo l'ufficialità dell'esenzione medica concessa al numero uno del mondo Novak Djokovic. «Le richieste sono state inizialmente filtrate da un gruppo di specialisti in immunologia e malattie infettive - prosegue il comunicato di Tennis Australia -. Quelle che rispettavano le linee guida ATAGI sono state poi analizzate da un secondo gruppo di medici nominati dal Governo, l'Independent Medical Exemption Review Panel. Tennis Australia ha stabilito infatti che i giocatori possano prendere parte all'Australian Open solo se vaccinati o in possesso di esenzione, secondo un processo messo a punto insieme al Dipartimento della Sanità dello Stato di Victoria. Nel processo le informazioni personali sono state oscurate per garantire la privacy di tutti».

La rabbia social: «La legge non è uguale per tutti, che brutto messaggio»

Sui social intanto monta la rabbia di chi non vede questo via libera come un bel messaggio, per lo sport ma per l'intera campagna vaccinale. «Così dimostriamo che le regole non valgono per tutti», è il coro che si alza. «La vergognosa esenzione dei numeri primi», il commento di Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe che si occupa dei dati del Covid in Italia. «Questa notizia è uno scandalo clamoroso, un precedente dalla pericolosità inaudita e merita soltanto il disgusto di tutti gli sportivi che credono nel rispetto delle regole», ha scritto Mauro Berruto, ex ct della nazionle maschile di pallavolo. 

Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 13:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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