L'Italia gioca la Marta vincente: Bassino d'oro e festa senza genitori: «Siamo in bolle diverse»

Mercoledì 17 Febbraio 2021 di Mario Nicoliello
L'Italia gioca la Marta vincente, primo oro e festa senza mamma e papà: «Siamo in bolle diverse»

Alle sette della sera, quando sul balcone di Casa Italia, Marta Bassino taglia la torta a lei dedicata, di colpo otto giorni di amare delusioni si sciolgono come neve al sole. La squadra tricolore si sblocca nel Mondiale di Cortina, raccogliendo il metallo prezioso nel gigante parallelo, la specialità neo-entrata nel programma iridato. A rompere il ghiaccio e a laurearsi campionessa nel giardino di casa è la ventiquattrenne di Borgo San Dalmazzo. Non ha il talento di Sofia Goggia né la grinta di Federica Brignone, ma Marta Bassino sfrutta la sua semplicità per sciare con leggerezza ed eleganza, volando sul manto candido.

Da lei ci si aspetta l’acuto domani nel gigante tradizionale, ma per evitare di arrivare alla gara clou con la tensione alle stelle la piemontese mette tutti d’accordo in una giornata che scatena polemiche roventi. 

 

LA DEA BENDATA
È vero: le è andato tutto bene, ma la fortuna, si sa, aiuta le audaci. E Marta lo è sin dalle qualificazioni mattutine, quando acciuffa il piazzamento nel tabellone a eliminazione diretta per un solo centesimo. Poi dagli ottavi in poi capitalizza al meglio la possibilità di effettuare la seconda manche sul tracciato più scorrevole. «Ho cercato di limitare i danni nella prima manche, perché sapevo che la pista blu era più lenta e che sulla rossa si poteva recuperare. Indubbiamente ho avuto fortuna, lo riconosco. Ma, si sa, alle volte viene altre volte va. E io sono contenta di averne avuta». Lo scontro vittorioso contro Federica Brignone nei quarti manda in bestia la collega, la vittoria su Tessa Worley in semifinale arriva per via di un regolamento arzigogolato, la finale contro l’austriaca Katharina Liensberger si chiude in parità, giacché entrambe salgono sul gradino più alto. Sono risuonati due inni nazionali ai piedi della Rumerlo, con la Bassino che canta a squarciagola Fratelli d’Italia, salvando la faccia alla squadra tricolore. «Avevo iniziato a sentire un po’ il peso del fatto che non erano arrivate medaglie e me lo sono tolto. Però ho sempre pensato ai miei obiettivi, e ora ci sarà il gigante su cui concentrarsi. Questo è uno sport di adattamento, il ghiaccio della combinata per me era ingestibile, in parallelo sono stata brava ad adeguarmi alla situazione e mi è andata bene». 

GENITORI IN BOLLA
Il primo abbraccio è stato con i tecnici al parterre poi, dopo essersi messa al collo da sola la medaglia, la discesa al paese, il cambio d’abito in albergo e via a Casa Italia, per il momento più toccante. L’abbraccio, ovviamente con tanto di mascherine, con mamma Elena e papà Maurizio. «Piangevano e non sono stati capaci di dirmi niente, peccato che ci siamo solo potuti salutare al volo, perché siamo in due bolle diverse». Successivamente le domande dei giornalisti, quindi il taglio della torta e un nuovo inno cantato ancora una volta ad alta voce. «Ho realizzato di aver vinto l’oro solo quando ho finito di intonare Fratelli d’Italia». Bassino riporta l’Italia femminile sul gradino più alto del podio iridato 24 anni dopo il successo di Isolde Kostner in superG a Sestriere 1997, ma stavolta niente balli dentro l’hotel, perché le fatiche mondiali non sono ancora concluse. In campo maschile quinta posizione per Luca De Aliprandini, nella gara vinta dal francese Faivre sul croato Zubcic e sullo svizzero Meillard. Oggi alle 12.15 tocca allo slalom parallelo a squadre: l’Italia (Borsotti, De Aliprandini, Tonetti, Della Mea, Pirovano e Delago) difende il bronzo di Aare. 

BIATHLON, COPPA ALLA WIERER
Ancora una giornata senza medaglie per Dorothea Wierer ai Mondiali di Pokljuka ma il nono posto nell’Individuale le permette di vincere la quarta coppa del mondo di specialità, la seconda nel format della 15 km. 

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