Giochi, Europei e mondiali: sarà un 2021 strapieno per lo sport

Giovedì 26 Marzo 2020 di Piero Mei
Giochi, Europei e mondiali: sarà un 2021 strapieno per lo sport
Due anni in uno: non è lo slogan pubblicitario di un istituto di recupero scolastico, ma è lo sport del 2021. È un anno dispari, e dunque senza previsione di Olimpiadi né di grandi tornei di calcio continentali, come l’Europeo o la Coppa America, che è l’equivalente sudamericano. E invece dovrà ospitare, insieme con i previsti mondiali di atletica (Oregon ’21, Stati Uniti) e di nuoto (Fukuoka ’21, Giappone), anche questi insieme con tutto il già affollatissimo calendario annuale, che prevede un Evento al giorno, più o meno, a maggior gloria e incasso di diritti televisivi e relativi canoni a pagamento. Molti diritti e, talvolta, pochi doveri. Questo è l’anno che verrà, e che annuncerà, si spera, una “ripresa” del mondo, pure se “il troppo stroppia”, perfino lo sport, talvolta. Basti pensare alle settimane di calcio ordinario, che non lascia più libera una serata fra coppe e campionati. Libera non solo mentalmente. Bisognerà che di competenza lavori di algoritmo per riuscire ad incastrare questo e quello. Un puzzle di migliaia di pezzi, che sarò opera improba incastrare senza l’aiuto di una intelligenza artificiale (non artificiosa, s’intende). Per fare pochi esempi: i mondiali di atletica nella città di Eugene sono in calendario dal 6 agosto; quelli di nuoto li avranno preceduti poco prima, dal 21 luglio all’1 agosto. Tokyo2020, i Giochi ora rinviati, dovevano svolgersi, in perfetta sovrapposizione, dal 24 luglio in poi. Qualcuno dovrà “farsi più in là”, sempre che il Covid-19 lo permetta: gli atleti, che sono il vero motore di tutto, prenderanno i mondiali come preparazione ai Giochi o come consolazione, a distanza di tempo, giugno o settembre inoltrato? I mondiali saranno spostati di un anno ed andranno così a impattare sui campionati continentali, quelli Europei già previsti nell’agosto di quell’anno, e Roma ne è una assegnataria. A giugno, con gli Europei di calcio e la Coppa America in corso? Quale sport andrà a fare loro concorrenza televisiva, che è poi la prima fonte d’ogni introito? 

BENEVOLI
E gli sponsor internazionali, forse alle prese con altri problemi di recessione, saranno sempre “benevoli”? Grandi temi e problemi per l’anno che verrà, dispari. Ma è probabile che, come è sempre accaduto, pure considerando tutte le variazioni che la “modernità” ha comportato, lo sport ancora una volta possa costituire, pure se la Grande Politica non lo ammette, la bussola che indicherò il cammino della ripresa. Accadde nel dopoguerra, nel ’45, quando il Giro d’Italia “osò” programmare un arrivo di tappa a Trieste, ancora preda bellica; accadde a Londra ’48, quando i Giochi Olimpici fecero ben capire che si poteva ricostruire un mondo nuovo tra le macerie della città bombardata. E’ l’occasione. Da studiare attentamente, calendario alla mano, Comitato internazionale olimpico, Tokyo, Federazioni mondiali e nazionali tutte insieme. E magari chissà che questo eccezionale anno dispari non possa divenire un anno in più di Federer, che è il tennis, non possa mantenere un anno in più di Federica Pellegrini, che è il nuoto, non riconsegni all’Italia di Roberto Mancini uno Zaniolo in più. 
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