Tosatto, ds Ineos: «Hart ha vinto il Giro con la grinta Gunners. Ganna super, a Tokyo può fare il pieno»

Martedì 27 Ottobre 2020 di Carlo Gugliotta
Tao Geoghegan Hart

Prima di ritirarsi dall’attività agonistica nel 2016 per diventare direttore sportivo del Team Ineos Grenadiers, Matteo Tosatto era uno dei corridori più combattivi in gruppo.

Classe 1974, l’ex corridore di Castelfranco Veneto si è tolto l’immensa soddisfazione di indossare per alcuni giorni la maglia rosa al Giro d’Italia 2000 e di vincere una tappa sia nella corsa rosa dell’anno seguente che al Tour de France 2006. Sotto la sua guida, la formazione britannica ha combattuto con grinta fino all’ultima tappa per conquistare la maglia rosa con Tao Geoghegan Hart, ed è riuscita a conquistare sette vittorie di tappa, quattro delle quali con Filippo Ganna.

Matteo Tosatto, riavvolgiamo il nastro: com’era l’umore in squadra dopo il ritiro di Geraint Thomas poche ore prima della partenza della quarta tappa?

«Eravamo davvero giù di morale, Geraint era nella stessa condizione di forma di quando ha vinto il Tour de France 2018. Il giorno dopo, però, ho detto ai ragazzi che sarebbe stato necessario affrontare ogni tappa come se fosse una classica, perché tutti erano in forma e ognuno di loro avrebbe potuto fare bene. E’ stata proprio la vittoria di Filippo Ganna a Camigliatello Silano a spronare i ragazzi, e così i nostri sono stati bravi ad animare quasi tutte le tappe, centrando le sette vittorie».

Quando avete capito che avreste potuto vincere il Giro con Geoghegan Hart?

«Il Giro di Tao non era partito molto bene, sull’Etna ha dovuto cedere quasi tre minuti agli avversari. Il suo vantaggio è stato quello di essersi presentato al via all’85% della condizione e di essere cresciuto strada facendo. Dopo l’ottima prestazione nella cronometro di Valdobbiadene e la vittoria del giorno seguente a Piancavallo abbiamo capito che ce l’avrebbe potuta fare. Nelle ultime tappe è stato bravo a gestire il fatto che stava lottando con due corridori della stessa squadra, Hindley e Kelderman, ma dalla sua ha avuto uno straordinario Rohan Dennis».

Che persona è Tao al di fuori della bici?

«Ha molto carattere anche se è giovane, nel gruppo si fa notare anche per il modo in cui utilizza i social network. Ama il calcio, è un grande tifoso dei Gunners dell’Arsenal. Diciamo che porta avanti un po’ lo stile di Bradley Wiggins, anche per il modo di vestire molto British».

Filippo Ganna, con quattro vittorie, è la nota più lieta per la vostra squadra e per l’Italia: si aspettava che sarebbe andato così forte?

«E’ uscito dalla Tirreno-Adriatico in grande forma, lo ha dimostrato al mondiale a cronometro e per il modo in cui ha vinto a Palermo. Ma quello che ci ha davvero stupiti è stata la sua costanza lungo le tre settimane. Filippo, poi, è stato un trascinatore, ha trasmesso grinta a tutti i ragazzi».

Qualcuno già paragona Filippo a Miguel Indurain: lei è d’accordo?

«E’ pericoloso fare certi confronti, Secondo me, adesso, Filippo deve sfruttare al massimo le sue caratteristiche da cronoman. Poi, tra 2-3 anni, quando acquisirà maggiore fondo, bisognerà vedere quali saranno i suoi numeri. Per adesso deve concentrarsi sulla sua specialità, anche perché il 2021 sarà un anno importante, ci saranno i Giochi olimpici e potrà fare grandi cose sia su pista che a cronometro. Un Ganna in questa condizione di forma può fare bottino pieno». 

Ultimo aggiornamento: 15:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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