Carlotta Ferlito e lo scandalo abusi ginnastica: «Presa a sberle, chiamata maiale e umiliata». Il monologo a Le Iene

La campionessa denuncia gli abusi subiti e punta il dito contro la Federeazione

Mercoledì 7 Dicembre 2022
Carlotta Ferlito e lo scandalo abusi ginnastica: «Presa a sberle, chiamata maiale e umiliata». Il monologo a Le Iene (foto uff.stampa Le Iene)

Carlotta Ferlito, campionessa di ginnastica artistica, ha denunciato dopo le Olimpiadi di Rio del 2016 di aver subito abusi di potere, psicologici e fisici in Nazionale. Come risultato, sostiene l'atleta, avrebbe ottenuto non solo una procedura federale e una querela per diffamazione, ma di fatto la fine della sua carriera. Lo scandalo violenze nella ginnastica è recentemente tornato sotto i riflettori, e la Ferlito ne ha parlato in un lungo monologo andato in onda durante l'ultima puntata de Le Iene, su Italia 1. 

Il monologo: «Presa a sberle, chiamata maiale e umiliata»

 

«Vi assicuro che per un’atleta la cosa più difficile al mondo è essere allontanata dallo sport che hai praticato fin da piccola, lo sport per cui hai dato tutto.

Ma io ho parlato con la convinzione che se provi a far sentire la tua voce, alla fine, qualcuno ti ascolta. Questo sport non può e non deve più essere fatto anche di violenze psicologiche e fisiche. Nessuna ragazzina dovrebbe essere presa a sberle, umiliata se chiede di andare in bagno, costretta a fare esercizi dove rischia l’osso del collo solo per punizione.

Essere chiamata ‘maiale’ per aver osato mangiare un biscotto in più. Nessuna dovrebbe essere costretta a dimenticare dove sta il confine fra il giusto e lo sbagliato, fra normalità e malattia, come invece è successo a me, che, a un certo punto, ho accettato quasi tutto.

Io ho reagito e, oggi, quel confine ce l’ho ben presente. Per questo voglio scegliere con la mia testa, imparare a guardare al mio fisico con affetto anziché con paura, recuperare le cene saltate, stare lontana dalla violenza e imparare a perdonarmi. Voglio decidere quando e come inizia e finisce la mia carriera. Essere autonoma, anche scomoda se serve, non obbedire a nessuno.

Ogni giorno cerco di migliorare, proprio come facevo in passato, da atleta. Solo che oggi lo faccio da persona, da donna. E questa volta lo faccio da sola, senza che nessuno possa permettersi di dirmi che cosa è giusto e cosa è sbagliato per me». Prima del suo monologo in studio è andato in onda il servizio di Roberta Rei in cui la campionessa racconta i presunti abusi che le ginnaste sarebbero state costrette a subire perché restassero in forma.

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