Santopadre lancia Berrettini: «Dai Matteo, contro Djokovic questa è la volta buona»

Mercoledì 8 Settembre 2021 di Vincenzo Martucci
Santopadre lancia Berrettini: «Dai Matteo, contro Djokovic questa è la volta buona»

Vincenzo Santopadre, da guida di Matteo Berrettini, come differenzia le tre sfide Slam consecutive al numero 1 del mondo Novak Djokovic: dal Roland Garros a Wimbledon agli US Open?
«Intanto la superficie. Sulla terra, dov’è nato, Matteo ha avuto l’occasione più grossa, l’erba è ottima per Matteo ma lo è anche per Novak che serve meglio di quanto si creda ed è uno dei migliori ribattitori del circuito, il cemento di New York va bene a tutti e due anche se certe volte la palla muore un po’».
Matteo cala la carta dell’esperienza.
«Infatti, queste partite sono state più utili a Matteo che non aveva mai giocato questo livello contro il più forte. E sappiamo come sappia far tesoro delle esperienza e assorbire dalle situazioni che vive. Giovedì ci siamo allenati con Novak ed è stato utile a Matteo per cogliere altri dettagli e capire altre cosucce su come comportarsi in certe situazioni».
Santopadre quant’è ottimista in questi quarti Berrettini-Djokovic? 
«Molto, perché Matteo ed io abbiamo la sensazione che se la possa davvero giocare, non ha solo le armi tecniche e fisiche, ma anche la consapevolezza e l’esperienza.

Questo è il salto di qualità più importante che ha fatto quest’anno proprio nelle partite Slam contro Nole. Per crescere e cercare di vincere davvero un Major deve affrontare i più forti».

Barazzutti: «Djokovic punta al grande slam ma Berrettini ha le qualità per fermarlo»


Avevate una gran paura che fallisse già al primo turno contro Chardy?
«Non sarebbe stato un dramma, ma proprio a questi US Open Matteo ha ribadito di aver acquisito una stabilità di rendimento impressionante, che altri, come Zverev, stanno acquisendo ora. Per disputare tre quarti consecutivi dello Slam su tre superfici differenti, Matteo è stato sempre molto solido».
Che cosa le è piaciuto di più di lui a New York?
«Gli accorgimenti che ha saputo prendere, ogni volta che ha avuto qualche difficoltà, la capacità di sterzare, di cambiare ritmo, di fare la cosa giusta esattamente quando ne aveva bisogno e di saper esprimere il miglior tennis. Trovando in quei momenti energia e solidità. E’ stato funzionale».
Matteo non ha ancora giocato una partita benissimo, si è risparmiato per Djokovic?
«È vero. Sicuramente, contro Nole, deve essere solido e tenere il picco medio di rendimento sempre alto. Confido molto nel suo stato mentale che è più libero, dopo aver raggiunto i quarti».
Berrettini-Djokovic riparte dall’urlo liberatorio di Nole agli spalti vuoti di Parigi o dalla finale di Wimbledon dove Matteo gli ha tolto ancora un set?
«Riparte dalla sensazione di chi ha fatto due volte partita contro il numero 1. Al Roland Garros se avesse vinto il quarto set sapeva che poi avrebbe vinto tutto. Anche Nole sa bene che la partita stava girando, perciò ha urlato così».
Berrettini ha la cattiveria agonistica per negare a Djokovic il Grande Slam?
«Assolutamente sì. Magari non trapela, ma io vedo che ha il “veleno”. Sennò gli ricordo io di azzannare l’avversario».
La partita si giocherà sulla diagonale di rovescio, sulla risposta di Matteo o sulla varietà?
«Per me decideranno i colpi d’inizio gioco che potranno far partire i colpi di Matteo un pizzico diversamente. Tecnicamente quello che mi è piaciuto di più di Matteo in questi giorni è stato proprio che quando ne ha avuto bisogno ha alzato i livello del servizio e della risposta. Ci dovrà aggiungere qualche discesa a rete come contro Otte, una variante anche pericolosa contro Djokovic che copre il campo e passa benissimo. Diciamo che è un investimento per non farlo giocare così tranquillo».

Ultimo aggiornamento: 08:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci