Stipendi più alti, tutele per la maternità, tate per i neonati. La Lega basket femminile Usa (Wnba) e le giocatrici professioniste hanno raggiunto uno storico accordo provvisorio per il contratto collettivo. La durata è di otto anni, dal 2020 al 2027.
Alle atlete viene riconosciuto il diritto alla maternità retribuita, negli Usa tutt'altro che scontato. Ma sono inoltre previsti, come sottolinea il Corriere, altri sostegni per la famiglia con la concessione di appartamenti e di tate al lavoro per i neonati; rimborsi fino a 60.000 dollari per costi collegati ad adozione, maternità surrogata e cure per la fertilità.
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La pallacanestro femminile con questo accordo segna un importante risultato verso la parità contrattuale. Alle atlete vengono offerti aumenti di stipendio che arrivano fino al 53 per cento in più. Le agevolazioni riguardano anche le trasferte: le giocatrici non saranno più costrette a trasferte in pullman e camere condivise, ma potranno anche viaggiare in aereo e dormire da sole. Non ci saranno inoltre riduzioni di stipendio per le atlete incinte, un traguardo importante negli Usa dove non c'è l'obbligo da parte del datore di lavoro di concedere alle future mamme permessi retribuiti.
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