Volendo tuffarsi nella marea di puntini colorati dei 30 mila del Foro Italico non una mascherina che fosse una era francamente difficile non notare, ieri intorno a mezzogiorno, un piccolo ciuffo di appassionati disposti lungo i bordi del Campo 2.
LA MEDICINA
Amanda è nata in Florida da mamma Olga e papà Konstantin, che dalla Russia si sono trasferiti negli Stati Uniti per offrire maggiori opportunità di lavoro dalla primogenita Maria. Qualche anno dopo, però, hanno festeggiato la nascita di Amanda: che fin da bimba ha cominciato a trovare la felicità in una racchetta e una pallina giallo evidenziatore. Subito, allora, papà Konstantin ha preso ad allenare la sua piccola. Tanto che a 16 anni Amanda ha vinto lo Us Open juniores. La crescita, a quel punto, è stata verticale: primo titolo Itf, prima finale Wta, Top 100, semifinale al Roland Garros, primo titolo Wta, Top 30 e ancora contratti milionari di sponsorizzazione, oltre 200 mila follower sui social. Poi: il buio. Nel 2019, d'improvviso, al tramonto di agosto, papà Konstantin è morto. Così Amanda si è avvitata in una spirale di drammatica tristezza: scivolando dalla 21esima posizione del ranking addirittura alla 78esima. Lenta è stata la risalita, certificata nel gennaio scorso dal successo al torneo di Melbourne e da un ranking di sicuro più clemente. Lei, che voleva diventare chirurgo, è riuscita a guarire se stessa. «E poi un giorno voglio vincere uno Slam», sorride oggi sotto il sole di Roma.