Chissà come avrà reagito lei, da tempo fuori da ogni circuito, lontana dai social (su Instagram è assente dal 2019) e dai riflettori, rintanata nella sua tenuta a Theale, piccolo villaggio a est di Reading dal quale non si allontana mai. Chissà se Kate Bush l’ha saputo, più che altro, che la sua “Running Up That Hill” – datata 1985 – grazie alla popolarissima serie Netflix “Stranger Things” è diventata a trentasette anni dalla sua uscita un tormentone.
Le riscoperte della serie
Dopo aver fatto scoprire ai tredicenni “Should I Stay our Should I Go” dei Clash e regalato una seconda popolarità a “Africa” dei Toto, ora la serie dei fratelli Matt e Ross Duffer riesce pure nell’incredibile impresa di portare in classifica una delle artiste più coraggiose degli Anni ‘80, che nel pieno del successo dopo hit come “Wuthering Heights” e “Babooshka” spiazzò tutti annunciando lo stop alle apparizioni pubbliche (sarebbe ritornata ufficialmente sui palchi solo trentaquattro anni dopo, con una serie di concerti a Londra che andarono sold out in quindici minuti). Permettendole di scavalcare nella hit parade star latine come Bad Bunny, rapper come Kanye West e popstar come Lizzo.
Nella stagione finale di “Stranger Things”, diventata un vero e proprio fenomeno pop (usciti venerdì, gli episodi hanno totalizzato in tre giorni 287 milioni di ore visualizzate: è record, su Netflix), ambientata nel 1986 nella fittizia cittadina di Hawkins, la canzone di Kate Bush svolge un ruolo centrale: ascoltandola con il walkman, Maxine Mayfield – interpretata dalla ventenne Sadie Sink – riesce a sopravvivere al mostro Vecna, l’antagonista della stagione, che per fortificarsi uccide i giovani della città immaginaria dell’Indiana dove si svolge la serie.
L'autorizzazione concessa
“Kate Bush è molto selettiva quando si tratta di concedere la sua musica a film e serie: abbiamo preparato pagine e pagine di sceneggiatura e filmati in modo che potesse capire esattamente come sarebbe stata utilizzata la canzone”, ha spiegato a Variety Wende Crowley di Sony Music Publishing, che gestisce le edizioni della cantautrice. Fan della serie, alla fine Kate Bush – oggi 63enne – ha dato il suo consenso. Consapevole che da un’operazione del genere una come lei – discograficamente ferma da più di dieci anni – avrebbe potuto trarre non pochi vantaggi.
Ne sa qualcosa Cyndi Lauper, che grazie alla presenza della sua “Time After Time” nelle precedenti stagioni è diventata un’icona anche per la “Gen Z” (“Girls Just Want to Have Fun” ha superato su YouTube il miliardo di visualizzazioni). Della colonna sonora di “Stranger Things 4” fanno parte – tra gli altri – “Psycho Killer” dei Talking Heads, “Tarzan Boy” di Baltimora, “Detroit Rock City” dei Kiss e “Separate Ways” dei Journey. Gli ultimi due episodi arriveranno su Netflix l’1 luglio: i colpi di scena potrebbero non finire qui.