Sylvester Stallone è in arrivo a Roma per l’evento di lancio della nuova piattaforma di streaming “Paramount Plus”, che debutta in Italia il 15 settembre.
Il nuovo boss decide di mandarlo a gestire gli affari a Tulsa, in Oklahoma. Lì The General cerca di riformare la sua banda, con una serie di personaggi improbabili che lo aiuteranno a costruire il suo nuovo impero criminale. «A Tulsa non ci sono italiani, quindi ad aiutare il mio personaggio sono cowboy, personaggi troppo grassi e troppo magri, donne. Una strana gang che però riesce a conquistare il potere in poco tempo e quando i boss di New York arrivano a chiedere la loro parte e io gli dico: mi dispiace», ha detto la star. A 76 anni, ha una forma invidiabile e lui ha spiegato: «Ho appena ripreso perché per due anni non mi sono allenato: ho fatto 5 operazioni alla schiena».
Quanto alla dieta, ha aggiunto: «Dai 35 ai 45 anni ho fatto molta attenzione a quello che mangiavo. Ed ero anche troppo scavato. Ora mangio di tutto. Ma quando esagero, il giorno dopo non mangio niente».
L’attore ha raccontato che quando iniziò a fare Rocky non era già allenatissimo: «Ero mediamente ok», ha ammesso. «Poi mi sono allenato per i film», ha aggiunto. Stallone ha anche detto che la disputa legale per vedersi riconosciuta dal produttore una parte dei diritti generati dalla serie “Rocky” «Sarà una guerra. Sto andando a prenderli!», ha detto facendo la faccia minacciosa. A chi poi gli ha chiesto se fosse vero che doveva fare il protagonista di “Terminator” al posto di Arnold Schwarzenegger, Stallone ha risposto: «Io ho lineamenti troppo irregolari: gli occhi scesi, il naso storto. Non potevo fare il robot».
Sly ha confessato che anche il personaggio di Rambo all’inizio gli faceva paura: «La sceneggiatura prevedeva un uomo selvaggio che ammazza tutti: io l’ho addolcita un pò prima di accettare», ha concluso l’attore.
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