Vasco, tutto esaurito a Cagliari. E riporta sul palco i suoi Anni '80

Mercoledì 19 Giugno 2019
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L'aveva promesso, Vasco. Porteremo in Sardegna la più grande produzione rock mai vista in Italia, aveva detto annunciando il « Vasco Nonstoptour 2019», ed è stato di parola il Komandante. Due ore e mezza di energia rock pura, un mega palco con i watt sparati al massimo, una scaletta di 29 brani che accontenta tutte le generazioni di fan. Dopo i sei concerti da record a San Siro, Vasco Rossi ieri sera ha incantato Cagliari, nel primo dei due concerti alla Fiera, gremita all'inverosimile. Un regalo alla Sardegna, l'ha definito. Si perché portare un mega concerto così da queste parti logisticamente non è certo semplice.

Ma Vasco l'ha voluto fortissimamente, ed è stata una notte magica per i 35 mila della Fiera. «Ciao Cagliari, ciao Sardegna, finalmente in Sardegna! Benvenuti, bentornati», sono le prime parole del Blasco: fa caldo e c'è ancora la luce del sole quando, alle 21 in punto, fa il suo ingresso sulla scena. E che scena, una mega produzione targata Live Nation. Un palco di 100 metri di larghezza e 33 d'altezza, il cuore della scenografia sono i 700 mq di giganteschi schermi che diventano praticamente lo specchio che riflette tutto quello che succede sul palco e nel pensiero di Vasco, con la regia di Pepsy Romanoff. «Qui si fa la storia», attacca. Alla faccia dei suoi 67 anni, Rossi Vasco da Zocca è sempre in gran forma, e la storia del rock lui ormai la fa da più di 40 anni.

Il Komandante e la sua rodata band attaccano con una successione di cinque brani che non danno tregua, ecco «Mi si escludeva», «Buoni o Cattivi», «La verità» e «Quante volte». Dopo Modena Park, Vasco ha portato diverse novità in questo tour: il mood di quest'anno è punk rock, con la rivisitazione di alcuni brani degli anni 80 come «Portatemi Dio» e «Ti taglio la gola» che mancava in scaletta dal 1985, ma anche la sempre bella «Cosa succede in città». Già, cosa succede? Succede che in città praticamente tutti riescono a sentire Vasco, con la sua musica sparata a tutto volume che ha raggiunto tanti quartieri del capoluogo. Con la scaletta ormai collaudata a San Siro, il concerto fila liscio senza sbavature. Vasco e la sua band sono in gran forma, dallo storico bassista Claudio Golinelli al chitarrista Steff Burns.

«Portatemi Dio», «Gli spari sopra»,
«C'è chi dice no», la Fiera s'infiamma.
I 35 mila saltano e cantano a squarciagola. Poi l'ultima parte, che inizia con "La nostra relazione", il primo singolo della carriera di Vasco, anno di grazia 1978. Scorrono "Vivere", "Sally", "Senza parole", sino al gran finale con le immancabili "Siamo solo noi" e "Vita spericolata". La struggente "Canzone", che Vasco dedica a
«tutti quelli che non ci sono più ma sono sempre con noi», a fare da preludio - come da tradizione - ad "Albachiara", il finale di ogni concerto. E poi i fuochi d'artificio dal tetto del mega palco a suggellare quella che per migliaia di fan è stata una splendida giornata.
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