Abbracciati alla Fontana di Trevi, con la monetina in mano: «Credo che non si possa più tirare», dice lei guardandolo negli occhi. «Regaliamola a una persona povera». E poi a Piazza di Spagna («Com’è vuota», sussurra, gironzolando con un paio di shorts»), alla Cappella Sistina (dove indossa una mascherina con teschi bianchi), piazza Navona e Castel Sant’Angelo cui volta le spalle, mentre scatta un selfie, forse pensando all’ultima volta che si è buttata giù dai bastioni, alla Scala lo scorso dicembre. Per finire davanti a un piatto di pasta, ammirato dietro occhialoni stravaganti.
Vacanze romane per Anna Netrebko e Yusif Eyvazov, coppia di star nel mondo della lirica, marito e moglie inseparabili nella vita, e stasera, 6 agosto, divi al Circo Massimo nel gala Omaggio a Roma, in replica il 9 agosto. «Ci siamo conosciuti sei anni e mezzo fa al Teatro dell’Opera. E siamo in giro da sei ore e mezzo nella città dove ci siamo incontrati», prosegue lei, russa, 48 anni, soprano mondiale, gratificando i suoi 600mila follower e fan che la seguono sui social, nelle sale e nei festival di tutto il mondo.
Qualche ora di “riposo” al fresco del Teatro: «Stiamo provando», sussurra lei su Instagram dalle quinte del palcoscenico, “altare” del loro amore, «vi aspettiamo stasera». Accanto alla cantante, con barba, cappellino e jeans “rosicchiati”, la sua dolce metà, il tenore azero, un fusto di 43 anni, che l’ha sedotta, nel 2014, nei panni del Cavaliere Des Grieux. Lei, bellissima e infuocata Manon Lescaut, lo implorava “Tu, tu amore, amore immenso”, facendo venire giù il Costanzi dove era in scena l’opera diretta dal Maestro Muti. Lui, tentennò giusto il tempo per valutare se si trattasse di capricci da diva o sentimento sincero. E poi amore, matrimonio e una carriera spesso parallela. Sopratutto in tempi post-Covid, durante i quali soltanto ai congiunti viene permesso di abbracciarsi, toccarsi, stare l’uno accanto all’altra anche sul palco.
E stasera, dopo aver cantato a Verona e Napoli, saranno congiunti nel cuore archeologico della città, diretti dal maestro Bignamini e accompagnati dall’Orchestra del Teatro dell’Opera. Interpreteranno il duetto “Già nella notte densa” dall’Otello di Verdi, il recitativo e l’aria “Del sultano Amuratte… io son l’umile ancella” da Adriana Lecouvreur di Cilea, l’aria “È la solita storia del pastore” da L’Arlesiana di Cilea, le arie “Vissi d’arte” ed “E lucevan le stelle” e il duetto “Mario! Mario!” da Tosca di Puccini, il “Canto alla Luna” da Rusalka di Dvořák, l’aria “Mamma, quel vino è generoso” da Cavalleria rusticana di Mascagni e il duetto “Vicino a te” da Andrea Chénier di Giordano. E tra un virtuosismo e un altro, “Chitarra romana”.
Sugli spalti che zoomano sul Palatino, sono attesi Giancarlo De Cataldo e Roberto D’Agostino, Gianni Letta, i principi Aldobrandini, la principessa Ruspoli. E la sindaca Raggi.
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