Maneskin e la presunta droga all'Eurovision, la Francia fa marcia indietro: niente reclamo, vittoria meritata

Lunedì 24 Maggio 2021 di L.Jatt.
I Maneskin

La parabola dei Maneskin ha tutti gli ingredienti per comparire tra le hit delle favole dark. Non certo dickensiani, tantomeno da atmosfere dei fratelli Grimm, ma...c’è un “ma”. Nel senso che le polemiche che si sono accese subito dopo la vittoria della band all’Eurovision Song Contest e soprattutto l’immediata discolpa del frontman Damiano sulla presunta “sniffata” in diretta tv, hanno regalato un’immagine del gruppo altamente policitally correct parlando di rock. Roba che Jimi Hendrix o i Rolling Stones sarebbero colpiti da una crisi d’identità. Ma tanto meglio. Dopo la partecipazione a X Factor («un trampolino di lancio per noi, un’esperienza che ci ha formati e cambiato la vita che ci ha permesso di prepararci al mondo della musica»), il successo radiofonico e i dischi di platino, dopo il primo posto all’ultimo festival di Sanremo, è arrivata per loro anche la vittoria all’Eurovision Song Contest con il brano Zitti e Buoni

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I precedenti 

Una vittoria che all’Italia mancava dal 1990, con Toto Cutugno (e prima di lui Gigliola Cinquetti nel 1964), e che l’anno prossimo, dunque, riporta la manifestazione nel nostro Paese (la Rai non ha ancora sciolto la riserva su quale sarà la città ospitante).

Una vittoria, però, macchiata da un’ombra, come detto: nel mirino dei social è finito il carismatico Damiano. In una ripresa in diretta tv si vede il cantante chino sul tavolino, come nell’atto di sniffare cocaina. «Polemiche sterili. Senza senso - le bolla lui, che Zitto e Buono proprio non intende stare -. La cosa bella è che neanche poteva sembrare. Mi sono abbassato sul tavolino, ma le mani erano in vista. Sono davvero stupito. Io non uso droghe e non voglio che si dica una cosa del genere». A rincarare la dose ci pensa anche la compagna di band Victoria: «Non abbiamo mai fatto uso di stupefacenti, tantomeno in diretta tv. Per fugare ogni dubbio abbiamo anche chiesto di sottoporci al test: noi siamo contrari alle droghe».


Cosa può succedere 

Ma la questione non sembra essere chiusa qui. L’Ebu, l’European Broadcasting Union, che organizza e promuove l’Eurovision Song Contest, ha annunciato di star «esaminando attentamente i filmati e aggiorneremo con ulteriori informazioni a tempo debito». Ha confermato poi che Damiano si era reso disponibile subito a sottoporsi a un test antidroga ma che non è stato possibile nell’immediato. A battersi perché l’Italia sia sanzionata è stata fino a ieri soprattutto la Francia, seconda classificata alla manifestazione e a intervenire nella questione è stato anche il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian che ha rimandato «alla commissione di deontologia dell’Eurovision decidere se c’è stato un problema. L’Eurovision è responsabile per l’onorabilità del concorso». 

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Le reazioni

Intanto i quattro ragazzi si godono la favola che a 20 anni o poco più li ha portati a conquistare il mondo. «È incredibile. Davvero incredibile quello che abbiamo fatto, ma noi non abbiamo mai smesso di crederci», è stato il primo commento a caldo della band, che sta dando nuova vita al rock, e quell’urlo liberatorio di Damiano a fine esibizione («il rock non morirà mai») lo testimonia. A premiarli nell’Ahoy Arena di Rotterdam soprattutto il voto del pubblico a casa (numerosi gli endorsement dei big nostrani da Vasco a Pausini, passando per Fedez e Ferragni che hanno mobilitato i loro milioni di followers), che ha ribaltato la classifica provvisoria (per la giuria tecnica erano solo quarti). «Significa che, oltre alla nostra musica, è stata premiata la nostra sincerità, che siamo arrivati. Il giudizio del pubblico è più importante di quello della giuria, sono loro che vengono ai nostri concerti. Noi siamo quattro amici che si divertono a suonare insieme, è questa la nostra forza». E anche quella di abbattere pregiudizi e stereotipi di genere. «Invitiamo tutti a essere se stessi, bisogna aprire la mente e smettere di giudicare gli altri».

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Il ritorno 

Dopo una notte di festeggiamenti da sbornia, Damiano, Victoria, Ethan e Thomas hanno già ripreso la strada di casa, ad accompagnarli il pensiero di quello che hanno fatto negli ultimi cinque anni. «Pazzesco», lo definiscono, ed ora inevitabilmente l’asticella sale sempre di più. «Ora? Basta con le competizioni musicali, ma facciamo eccezione per il festival di Glanstobury. Poi puntiamo a tutti i pianeti del sistema solare - scherzano, ma non troppo -. Dove ci porta la musica, noi andiamo». In programma c’è già un tour europeo per i «nuovi fan che ci hanno supportato all’Eurovision». A loro, agli amici, ai familiari è dedicata la vittoria. L’Eurovision, e non solo la vittoria dei Maneskin, ha rappresentato anche un segnale di speranza e di ripresa, dopo oltre un anno complicato da molti punti di vista (lo stesso festival europeo ha subito pesanti ripercussioni per la pandemia, trasformato da gara a show a distanza per i cantanti che si sono esibiti). «Una rivincita per noi, per l’Italia che è stata tanto colpita e per l’Europa intera». 

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Retromarcia Francia 

E nelle ultime ore, la Francia, pur invocando una «totale trasparenza» nella polemica sui Maneskin che hanno trionfato davanti alla francese Barbara Pravi, ha affermato che non sporgerà alcun reclamo contro la vittoria.  «Credo si debba fare in modo che non ci sia alcun dubbio e una totale trasparenza», ha dichiarato il segretario di Stato francese agli Affari europei, Clément Beaune, intervistato questa mattina da radio RMC. L’Unione europea di Radiotelevisione (Uer), che organizza il concorso, «prenderà delle misure se necessario», ha avvertito, aggiungendo: «Test. Se c’è un problema, sanzione. Se non c’è problema, tanto meglio, riconosceremo questa bella vittoria», ha aggunto, precisando che le sanzioni possono spingersi «fino ad una possibile squalifica in caso di problemi». Damiano si sottoporrà al test antidroga al rientro in Italia con i risultati, ha precisato Beaune, entro 48 ore. L’esponente di Parigi ha poi reclamato test più rapidi per questo genere di competizione. «Lungi da me non saper perdere. Mi congratulo con l’Italia perché oggi è l’Italia vittoriosa», ha puntualizzato il ministro di Parigi, fervente sostenitore della francese Barbara Pravi.

Da parte sua, la capa di France Télévisions nonché attuale presidente dell’Unione europea di Radiotelevisione (Uer), Delpine Ermotte, esclude un possibile ricorso. «Il voto è molto chiaramente in favore dell’Italia. Non ha rubato la vittoria ed è ciò che conta». «L’Eurovision - ha proseguito - è una competizione sana, senza colpi bassi, con molto fair-play e amicizia tra le squadre e bisogna conservare questo spirito». Intervistata da France 2, la stessa Pravi minimizza. «Ciò che è reale, è che sono persone elette dal pubblico e dalla giuria. Poi, se si drogano, se mettono le mutande alla rovescia o chissà che, non è un problema mio»  La Rai, da parte sua, dice «sorpresa» per la polemica sollevata sui Maneskin. Una polemica che, alla luce dei fatti, appare «assurda». Viale Mazzini ribadisce la propria soddisfazione per la «grande vittoria inequivocabile» della band a Rotterdam a cui dà «pieno sostegno». 

Ultimo aggiornamento: 18:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA