«Sono contenta di portare all’estero un po’ della nostra cultura e di fare una sorta di gemellaggio artistico».
Lucio Dalla, da Ron agli Stadio, da Mengoni a Mannoia: a Verona in novemila per l'omaggiarlo
«È bello vedere come, da Sanremo o Eurovision, alcune canzoni italiane entrino nelle classifiche internazionali. Significa che la nostra musica è una figata e che oltre a Eros o alla magnifica Pausini, ci sono altri italiani che hanno voglia di farsi ascoltare fuori. È un periodo fertile, bello poterlo sfruttare con la nostra cultura». E sulla corsa ai numeri e alle classifiche: «È una questione di scelte, io non voglio farmi trasportare da questa frenesia. Sto sperimentando cose nuove, sto lavorando sulla parte produttiva e sul sound design. Sono nella fase in cui sto usando meno mezzi termini. Sono più coatta in tutto (ride, ndr). Non vedo l’ora di farvi ascoltare».