Fedez posta su Twitter la telefonata intercorsa la sera prima del concerto del Primo Maggio dove un collaboratore della Rai lo esorta ad «adeguarsi ad un sistema» dicendo che sul palco il rapper non può fare nomi e cognomi: «Io sono un artista, salgo sul palco dico quello che voglio e mi assumo le responsabilità di ciò che dico.
L'attacco contro la Lega
Oggetto del contendere, la lista di frasi omofobe con i nomi di chi le ha pronunciate (esponenti della Lega) contro i gay. Alla fine, Fedez è andato sul palco e quel monologo lo ha fatto come lo aveva preparato: «Me ne assumo ogni responsabilità», rivendicando la libertà di espressione di un artista sul palco. Salvini, dal canto suo, aveva intimato in mattinata che non ci fossero comizi di sinistra, «Il concertone costa circa 500.000 euro agli italiani, sarebbero fuori luogo». Anche in questo caso, pronta la risposta di Fedez: «Vado gratis e pago i miei collaboratori che non lavorano da 1 anno».
La Rai smentisce la censura.
Ecco la telefonata intercorsa ieri sera dove la vice direttrice di Rai 3 Ilaria capitani insieme ai suoi collaboratori mi esortano ad “adeguarmi ad un SISTEMA” dicendo che sul palco non posso fare nomi e cognomi pic.twitter.com/gu14BxM3G6— Fedez (@Fedez) May 1, 2021