Ezio Bosso: «Prove d'orchestra aperte al pubblico per capire la musica»

Venerdì 29 Marzo 2019
Ezio Bosso
«Tutto il percorso che sta dietro al frac»: il maestro Ezio Bosso spiega così le sue prove d'orchestra, che non sono le classiche generali con il concerto praticamente uguale a quello del debutto, ma una vera apertura al pubblico del lavoro di prima lettura di orchestra e podio. A Milano il maestro le proporrà per la prima volta il 30 marzo pomeriggio, alla vigilia del concerto sold out alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano.

Bosso è stato il primo direttore ad aprire le prove d'orchestra fin dalla prima lettura e le sue prove aperte sono presto diventate un must per il pubblico, con sold out ovunque, dal Comunale di Bologna al Teatro Regio di Torino, tanto che diventeranno addirittura un evento televisivo, in onda a maggio in prima serata su Rai Tre.

Ma perché queste prove piacciono tanto? «È l'occasione - spiega Bosso - di capire tutto lo studio e la ricerca che stanno dietro alla concertazione, che è fatta anche di racconti: rispetto all'esperienza dal vero non c'è libretto di sala che tenga. E poi è anche un modo di sentire le varie sezioni separate, come non accade mai. Al pubblico propongo i racconti che solitamente sono riservati all'orchestra, lo coinvolgo con leggerezza e ironia, senza prendersi troppo sul serio, un atteggiamento che a mio avviso è un pò il problema della musica cosiddetta classica».

E invece quello che vuole comunicare Bosso «è un senso di appartenenza che uno deve trasmettere perché la musica - sottolinea - appartiene a tutti. La cosa più divertente è che la prima cosa che chiedono gli spettatori, quando arriviamo in una città, è se ci sono le prove aperte. Ridendo e scherzando sto notando che ci sono sempre più prove aperte, si sta istituendo questa tradizione e mi piace l'idea di aver contributo a lasciare qualcosa».

Tra il pubblico non siedono solo studiosi e appassionati, ma anche tanti neofiti, forse i più entusiasti: «Non si può non amare la nostra musica, ma spesso molta gente ne è intimidita, ne ha timore, ha paura di sentirsi inadeguata.
Svelarci nella nostra normalità, anche nelle nostre insicurezze, fragilità, fargli capire davvero come funziona può far solo bene, toglie la paura». A far passare la paura contribuirà anche
Che storia è la musica”, la trasmissione ideata da Bosso proprio a partire dalle prove aperte, che andrà in onda su Rai Tre in prima serata: «se non è una rivoluzione questa che abbiamo fatto - commenta il Maestro - è una cosa bellissima che la Rai decida di rischiare, se va bene potranno nascere anche altre serate simili».

Di progetti, però, Bosso non ama farne: «solitamente mi congedo dicendo: ci vediamo quando ci vediamo. Sono bravo a progettare il passato, per me il presente è continuare a ricercare perché lo studio non basta mai». L'immediato sono le prove e il concerto milanese incentrato su Beethoven, con la sua StradivariFestival Chamber Orchestra e con i solisti Anna Tifu al violino, Enrico Dindo al violoncello e Antonio Chen Guang al piano. 
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