Chi sono i Let 3, i croati vestiti da Hitler in gara all'Eurovision con una canzone contro la guerra

Tra provocazioni e bizzarre trovate il gruppo è finito spesso al centro di polemiche in patria

Martedì 9 Maggio 2023 di Mattia Marzi
Chi sono i Let 3, i croati vestiti da Hitler in gara all'Eurovision con una canzone contro la guerra

Arrivati da outsider a Liverpool, i croati Let 3 rischiano di essere la rivelazione - o forse una delle tante - dell’Eurovision Song Contest 2023. Sul palco della Liverpool Arena, durante la prima delle due semifinali della kermesse, questa sera, Zoran Prodanović e soci non sono passati inosservati. Non solo per il look con il quale hanno scelto di presentarsi sul palco, una parodia di Hitler, con i baffetti e il cappello con il quale era solito farsi ritrarre il dittatore, ma anche per la canzone che hanno scelto di presentare in gara all’Eurovision Song Contest: una sorta di Macarena rifatta in chiave post-sovietica, con un testo che è una critica alla guerra.

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Eurovision, chi sono i Let 3

Nell’edizione che avrebbe dovuto svolgersi a Kiev in seguito alla vittoria lo scorso anno a Torino degli ucraini Kalush Orchestra e che invece, proprio a causa della guerra, è ospitata dal Regno Unito, il quintetto composto oltre che da Zoran Prodanović anche da Damir Martinović, Ivan Bojčić, Dražen Baljak e Matej Zec porta sul palco dell’Eurovision un brano contro i guerrafondai: nel testo parlano di un “piccolo psicopatico malvagio”.

Definiti, come ha ricordato Gabriele Corsi, “gli Elio e le Storie Tese” croati - per ironia e attitudine - i Let 3 sono attivi dal 1987.

Tra provocazioni e bizzarre trovate il gruppo è finito spesso al centro di polemiche, in Croazia. Nel 2006 i componenti della band sono stati sanzionati dalla polizia dopo essersi esibiti nudi in un concerto all’aperto a Varazdin. Come si sono difesi dalle accuse? Sostenendo di fronte ai giudici di non essersi esibiti nudi. Il motivo? “Avevamo dei tappi di sughero nell’ano”. Il tribunale li ha giudicati colpevoli e condannato ogni membro al pagamento di una multa di circa 50 euro. I membri della band hanno sostenuto spesso cause come i diritti delle donne e della comunità lgbt e preso posizione contro la Chiesa cattolica e la politica conservatrice.

Genio, sregolatezza o entrambe le cose? Nel 1997 Damir Martinović pubblicarono un album intitolato “Nečuveno”. Ne furono vendute 350 copie. Peccato che le confezioni fossero vuote.

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