Eurovision Contest 2021, tutti gli avversari dei Maneskin: ecco la guida completa alla gara

Sabato 20 Marzo 2021 di Riccardo De Palo
Eurovision 2021, dai Maneskin ai favoriti di Malta e Svizzera: la guida completa alla gara

Il sessantacinquesimo Eurovision Song Contest 2021 si terrà a Rotterdam, presso l’Ahoy Arena, dal 18 al 22 maggio, anche se a causa della pandemia è ancora presto per capire con quali modalità. “Tutto dipende dalle possibilità in quel periodo dell’anno”, ha detto il produttore esecutivo Sietse Bakker. 

Fondato nel 1956, per volontà della European Broadcasting Union, l’Eurovision è una delle gare canore più longeve dopo il festival di Sanremo (la cui prima edizione risale al 1951). 

Lo slogan “Open Up”, aprirsi, che era stato scelto per l’Eurovision del 2020, cancellato per la panemia, resterà lo stesso.

Si tratta di un motto che riflette “lo spirito del nostri tempi”, secondo lo stesso Bakker, e che ora - in epoca di chiusure per l’emergenza coronavirus - assume anche una diversa funzione, di apertura tra popoli e persone. Chantal Janzen, Jan Smit, Edsilia Rombley e Nikkie de Jager, originariamente scelti come presentatori dell’edizione del 2020, condurranno l’edizione di quest’anno, che qualcuno già definisce quella della rinascita.

Ma chi sono gli sfidanti di quest’anno? I Maneskin, come sappiamo, parteciperanno con una versione di “Zitti e buoni” senza parolacce, come anticipato, e ridotto a tre minuti. Tutto questo per attenersi al regolamento dell’Eurovision e quindi limitare la lunghezza di ciascun brano a tre minuti, nonché di attenersi all’espresso divieto di non includere alcuna  “imprecazione o altro linguaggio inaccettabile” nei testi o nelle esecuzioni delle canzoni.

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I Maneskin non sono gli unici a doversi adeguare. Anche lo sfidante tedesco, il giovane cantautore Jendrik, in concorso con il brano “I don’t feel hate”, ha dovuto rinunciare al “dito medio”, ovvero a una ragazza che lo accompagna sul palco, “travestita” da dito medio. Non elegantissimo.

Un altro caso di questa edizione, che ha fatto molto rumore, è l’ammissione (sulla quale l’organizzazione si pronuncerà entro la fine del mese di aprile) del candidato della Bielorussia, ovviamente molto favorito dal presidente Aleksandar Lukashenko, il gruppo canoro Galasy ZMesta, il cui brano “Ya naichu tebya (I’ll teach you)”, se la prende esplicitamente con i manifestanti, che in questi mesi protestano pacificamente contro la rielezione (ritenuta irregolare) del capo dello Stato. Il portavoce del gruppo, Sergej Andrianov, ha riferito che le trattative sono ancora in corso: “Stiamo ancora negoziando con Belteleradiocompany per modificare il testo della loro canzone o fornire una nuova canzone per garantire che sia conforme alle regole dell’Eurovision. La EBU potrebbe incontrare la tv a breve e fornire tempo per questo cambiamento sino alla fine del mese di marzo”. Un accordo sembra molto difficile, e quindi la canzone anti-dissidenti potrebbe essere ritirata dal concorso.

Come ogni anno, fioccano le scommesse, e quest’anno si parla di una sfida Malta-Svizzera, mentre gli allibratori sanno gli italiani Maneskin soltanto quinti. Gjon’s Tears, con “Tout l’univers“, e Destiny, con “Je me casse“, sono quotati praticamente alla stessa maniera, con un leggerissimo vantaggio in favore del primo, pseudonimo di di Gjon Muharremaj, cantante svizzero di origini albanesi-kosovare, nato nel 1998. 

Destiny Chukunyere è invece una cantante maltese di origini nigeriane: appena ventenne, vanta già la vittoria al Junior Eurovision Song Contest 2015, svoltosi a Sofia in Bulgaria, dove ha vinto con la canzone “Not My Soul”.

Viktorija Georgieva è un’altra cantante favorita: nata nel 1997, nota solo come Victoria, avrebbe dovuto rappresentare la Bulgaria nella edizione cancellata del 2020, ed è stata confermata quest’anno. Canterà “Growing Up Is Getting Old”. Vincitrice nel 2015 dell’edizione bulgara di X Factor, è stata selezionata dall’emittente televisiva BNT. 

Barbara Pravi, pseudonimo di Barbara Piévic, è la cantante scelta dalla Francia. Nata nel 1993 a Parigi da genitori francesi con origini serbe e iraniane, canterà “Voilà”. “Pravi” riecheggia la parola serba che significa “autentico”, “vero”. Ha cantato nella colonna sonora francese del film “Heidi” e ha partecipato al musical “Un été 44” nella parte di Solange Duhamel. Barbara è stata scelta nel corso di un programma musicale organizzato apposta per decidere, con il concorso del pubblico, lo sfidante per l’Eurofestival.

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A ben vedere sono molti i concorrenti “misti”, di origini diverse. Tusse è un altro di questi. Pseudonimo di Tousin Michael Chiza, è un cantante svedese di origine congolese, che ha vinto il Melodifestivalen con la canzone “Voices”, e quindi rappresenterà il suo Paese a Rotterdam.  Seguono, nelle preferenze degli scommettitori, i lituani The Roop, gruppo composto dal cantante e tastierista Vaidotas Valiukevičius, dal batterista Robertas Baranauskas e dal chitarrista Mantas Banišauskas, che presenteranno il brano “Discoteque”.

Tra gli altri concorrenti, segnaliamo la dance cipriota di di Elena Tsagrinou che canterà “El Diablo”, il pop sanmarinese di Senhit con “Adrenalina” (anche lei piacevolmente mista, bolognese con genitori eritrei nata nel 1979), il rock finlandese dei Blind Channel  che canteranno “Dark Side”, e il norvegese Tix, pseudonimo di Andreas Andresen Haukeland, che porterà a Rotterdam “Fallen Angels”.

Da segnalare il caso di Manizha, la cantante che rappresenterà Mosca con “Russian Woman”. Nata in Tagikistan, da cui è scappata a causa della guerra, viene accusata dai nazionalisti di non essere “abbastanza russa” e di essere “troppo femminista”.

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