Guai a fidarsi di quell'aria gentile e genuina da ragazzo della porta accanto. Simpatico e alla mano Ed Sheeran lo sarà pure, nella vita di tutti i giorni. Ma quando si tratta di conquistare le classifiche e infrangere record su record, come da sette anni era il 2014 quando la sua popolarità esplose, complici hit come Sing e Don't a questa parte, il cantautore britannico è una spietata macchina da guerra. Sa bene cosa il mercato vuole da lui. E glielo dà. Nel nuovo album = (si legge Equals), da oggi nei negozi e in streaming, che presenterà in Italia quando a fine novembre incontrerà alla Mondadori di Piazza Duomo a Milano 400 fortunati fan che acquisteranno il disco sul sito dello store (il management, costretto a ripensare l'intera promozione mondiale dopo che la popstar ha contratto il Covid-19, sta ancora lavorando sulla data, incastrandola tra i vari impegni da recuperare), c'è materiale a sufficienza per sfamare le classifiche per i prossimi due anni.
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I BRANI
Canzoni per tutte le stagioni.
A partire dalla nascita, alla fine del 2019, di Lyra Antarctica: «Sono cresciuto, ora sono un padre», canta nei versi che aprono l'album, quelli di Tides. Dalla sua casa nel Suffolk, dove si trova in questi giorni in isolamento (è saltata pure l'ospitata di domenica in studio a Che Tempo Che Fa, ma ha recuperato collegandosi con Fabio Fazio in videochiamata), il cantautore racconta: «Sembrerà da hipster, ma questo disco racconta la mia riappacificazione con la vita. A vent'anni mi ponevo tante domande, ora sono un trentenne maturo».
Dopo la nascita della bimba aveva pure pensato di ritirarsi, come ha rivelato in un'intervista a GQ: «Sentivo che l'unica missione era quella di fare il papà. Avevo finito per mettere da parte la chitarra». Poi è cambiato qualcosa e uno dietro l'altro sono nati 230 pezzi: nel disco ne sono finiti appena 14 e il manager ha fatto sapere che c'è già un altro album praticamente pronto.
I TEMI
In = si parla di paternità, di famiglia, di vita, ma anche di morte. Come in Visiting Hours, una lettera scritta ad un amico perso per strada (l'imprenditore australiano Michael Gudinski, suo mentore, scomparso all'inizio dell'anno). Ormai di casa in Italia, dopo aver acquistato nel 2017 una casa sulle colline umbre, avrebbe dovuto girare il video della canzone in Vaticano: «Troppo complicato: l'abbiamo fatto in una chiesa di Londra». Ci sono poi i lati oscuri del successo, già raccontati in un'intervista shock l'anno scorso, tra cocaina e alcol: «Non mi riconoscevo più, mi sono perso inseguendo i numeri».
Parla anche dei suoi incubi ricorrenti, Sheeran: «Ogni sera sogno che mi sparano in mezzo alla fronte. Non vado in terapia, ma lo psicanalista avrebbe molto da dire al riguardo». L'Italia è rimasta fuori dalla prima branca del tour: «Ma recupererò», promette lui. D'altronde quello del disco precedente durò addirittura due anni: alla fine dei conti incassò la bellezza di 776,2 milioni di dollari, diventando il più redditizio della storia. Ritirarsi non sarebbe stato certo un problema.