Carl Brave: «Faccio la festa a Roma, la città che non cambia. E la mia Makumba ha portato bene a Mourinho»

Parla il cantautore, stasera in concerto a Capannelle: con me sul palco anche Noemi

Venerdì 15 Luglio 2022 di Mattia Marzi
Carl Brave: «Faccio la festa a Roma, la città che non cambia. E la mia Makumba ha portato bene a Mourinho»

Il tormentonificio Carl Brave non va mai in ferie. Anzi, d'estate è più produttivo che mai. L'ultima hit uscita fuori dallo studio del 32enne cantautore e rapper trasteverino è Hula-Hoop, accompagnata da un videoclip coloratissimo e iper pop girato in spiaggia a Nettuno, che vede di nuovo al fianco di Carlo Luigi Coraggio è il suo vero nome Noemi. La loro Makumba l'estate scorsa fu un successo che portò a quota 21 i Dischi di platino vinti da Carl Brave con i suoi brani da solista dopo la fine del sodalizio con Franco126, molti dei quali hanno fatto da colonna sonora ai mesi più caldi degli ultimi anni nelle playlist dei giovanissimi: da Fotografia con Francesca Michielin e Fabri Fibra a Spigoli con Mara Sattei e tha Supreme, passando per Parco Gondar, Camel Blu e Chapeau. Stasera al Rock in Roma il cantautore metterà in fila le sue hit, trasformando l'Ippodromo delle Capannelle in un gigantesco karaoke per oltre 20 mila spettatori.

Entrerà sul palco in Vespa, come nel 2019?

«No, stavolta no.

Ma non sarà uno show meno divertente. È curato nei minimi dettagli. Per la scenografia mi sono affidato a Giancarlo Sforza (già al fianco di Jovanotti, ndr): ci sarà una passerella che dividerà in due le prime file del parterre, sulla quale canterò stando ancora più vicino ai fan. Gli undici musicisti della band, che comprende anche una sezione fiati, suoneranno sotto dei led a forma di piramide. I video che saranno mostrati sui megaschermi sono realizzati dai ragazzi di ZooAgency».

Non s'è fatto mancare niente.

«Questo concerto era in programma già nel 2020, prima dell'uscita dell'album Coraggio. L'ho dovuto rinviare: nel frattempo è diventato una maxi festa. Ma abbiamo lavorato tanto anche sull'aspetto musicale, in questi mesi. Voglio raccontare la mia crescita, mostrando tutte le sfaccettature della mia personalità: ci sarà il Carl Brave più acustico e intimista del tour teatrale di tre anni fa, un'esperienza che mi ha formato, a quello dei tormentoni. Le classiche regole e le strategie del mercato musicale mi sono sempre state strette».

Ospiti?

«Ci sarà sicuramente Noemi. E non sarà la sola. Gli altri però non glieli dico, perché altrimenti poi che gusto c'è? (ride)».

Hula-Hoop sta andando secondo le aspettative?

«È appena uscita, i numeri finora sono buoni. È l'ideale seconda parte di Makumba, che ha portato fortuna a noi ma anche alla Roma la sera della finale di Conference League: all'Olimpico l'hanno trasmessa in filodiffusione alla fine del primo tempo. Durante i festeggiamenti ci siamo fiondati al centro del campo».

È tempo di un nuovo album: quando uscirà?

«Ci sto lavorando (intanto La svolta è finita nella colonna sonora dell'omonimo film di Riccardo Antonaroli, ndr). Ho preso una casa a Marrakech per lavorare ad alcuni brani con musicisti locali e registrare con strumenti tradizionali. Ho noleggiato anche un piano a coda, suonato da un pianista venezuelano. È un modo per superare i confini, anche musicali, e uscire fuori dalla mia comfort zone».

 

Si vede lontano da Roma?

«Solo per brevi periodi. Resta sempre casa».

Agli occhi di un trentenne come appare?

«Sempre uguale».

È un bene o un male?

«Entrambe le cose. Ha i suoi pregi e i suoi difetti. Una città magica, ma anche difficile da vivere».

La vedremo a Sanremo, il prossimo anno?

«Presto per dirlo. È cambiato molto, in questi anni: Amadeus è stato bravo a rinnovare la formula. Se avrò il pezzo giusto non mi tirerò indietro».

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