Ariana Grande sbarca a Roma, concerto blindato: divieti e paura

Mercoledì 14 Giugno 2017 di Marco Molendini
Ariana Grande sbarca a Roma, concerto blindato: divieti e paura

Bisogna prepararsi e rassegnarsi: andare a vedere un concerto non sarà più solo una festa, ma una prova di pazienza e rassegnazione. Succederà così stasera al Palalottomatica, prima tappa italiana di Ariana Grande, la star italoamericana che, alla fama conquistata sul palco, ha aggiunto la spaventosa notorietà che le è piombata addosso dopo la tragica notte di Manchester che ha tolto la vita a 29 persone.
Live nation, che è la multinazionale dei concerti, e che quest'anno in Italia è assoluta protagonista degli eventi estivi (dai Gun's n roses ai Radiohead, stasera a Firenze, alla stessa Ariana Grande, a Tiziano Ferro che sarà all'Olimpico il 28 e il 30, ai Coldplay che saranno a Milano il 3 e 4 luglio, agli U2 all'Olimpico il 15 e 16 luglio) sul suo sito ha stilato un catalogo di prescrizioni che per la prima volta, domani al Palalottomatica, viene applicato anche a Roma nella serata che inaugura l'estate della musica in città (poi apriranno Rock in Roma, Luglio suona bene alla Cavea, il Centrale live, l'Olimpico). La lista è ampia, in alcuni casi è fatta di voci scontate come la proibizione di introdurre armi. E se sarà vietato portare, come è ovvio, biciclette, valigie e zaini, per le donne arriva la novità più consistente: sono consentite solo piccole borse, ma trasparenti. Il catalogo poi vieta bombolette spray, trombette da stadio, catene, bevande alcooliche, materiale infiammabile. E' inibita l'introduzione o la vendita di lattine, bottiglie di vetro e di plastica, borracce di metallo (ci sono le rivendite autorizzate), no a bastoni per selfie, ombrelli, perfino strumenti musicali, puntatori laser, macchine fotografiche, ipad, sacchi a pelo.

I DISAGI
Nel mondo della musica dal vivo, la paura è diventata protagonista nel momento musicale più caldo dell'anno. Ma la gente non mostra segni di rinuncia, neppure se l'ingresso nelle arene e negli stadi è diventato un percorso a ostacoli, con controlli a più livelli, metal detector portatili, conteggio degli ingressi, perquisizioni, cani antiesplosivo. L'effetto della strategia antiterrorismo (stando anche alle prescrizioni arrivate dal ministero degli interni), è quello di rallentare notevolmente l'afflusso (ma ci sarà bisogno di pensare anche al deflusso). Il risultato sono lunghe file divise per settori con aree di prefiltraggio, corridoi per eventuali emergenze (è la lezione della notte di panico a Torino), new jersey e panettoni per sbarrare le strade alle auto. L'invito, dunque, è a prepararsi a un rito della sicurezza minuzioso. L'alternativa non c'è.
 

Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 20:22