Carolina Crescentini al Giffoni Film Festival: "Quella volta in cui ho fatto ridere Sabrina Ferilli"

Venerdì 23 Luglio 2021 di Alessandra De Tommasi
Carolina Crescentini

“Quando ci diranno che la pandemia è finita, farò la festa della felicità e mi commuoverò”: la promessa di Carolina Crescentini al Giffoni Film Festival (21-31 luglio), che celebra mezzo secolo (più uno) di vita è solenne, anche se pronunciata con il sorriso. E così, con un buonumore contagioso, riceve all’evento per ragazzi il Giffoni Award prima di ritirare domani a Taormina il Nations Award. Questa pioggia di riconoscimenti in un anno tanto delicato la emoziona e la sprona a fare sempre meglio, tutto il contrario di Corinna, il suo alter ego nella serie cult Boris che sbarcherà a breve su Disney+ con la quarta stagione.

Per ora le vacanze sono lontane: impegnata sul set della fiction Mare dentro, per le riprese del secondo capitolo a Napoli, si destreggia tra una trasferta e l’altra come un’agile equilibrista dell’arte, come racconta ai giovanissimi giurati della manifestazione campana.

Che effetto le fa tornare in sala dopo tanti mesi d’assenza?

È un'emozione bellissima, un'esperienza che non voglio perdere. Io al cinema ci vado anche da sola, a qualsiasi orario, mi sento protetta. È il mio luogo, sono lì ma in realtà sono altrove, dove hanno deciso le storie di portarmi.

È vero che la recitazione non è la sua unica inclinazione artistica?

All’università ho seguito anche seminari di sceneggiatura, regia e montaggio perché di questo mondo a me piace tutto. Quando ho iniziato però avevo la S moscia e la lisca e non sapevo che lo spettacolo sarebbe stato il mio campo ma la mia insegnante mi ha spronato ad andare avanti. E chissà se qualche mio scritto non diventi un soggetto, in passato ho scritto recensioni di film e articoli, in futuro vedremo.

Dove trae ispirazione?
Non scrivo di me, spio gli altri, soprattutto in treno o taxi, ecco perché mi piace viaggiare, così non solo scopro posti nuovi ma persone diverse.

Sente ancora l’emozione dei provini?
Mi piace farli perché in quel momento non è solo il regista a scegliere l’attore ma anche tu a scegliere lui. Certo, però, l’emozione di ricevere una chiamata senza audizione resta. Non so se sono diventata un personaggio necessario per l’industria ma di certo non posso vivere senza.

Corinna sta per tornare in Boris. Ci tolga una curiosità: a chi si è ispirata?
Non posso fare i nomi per non finire nei guai, ma è una sintesi delle mie cavolate e di atteggiamenti di altre colleghe messe insieme. Lei è isterica, nervosetta, si muove a scatti e ancora mi fa sudare quando la interpreto ma mi diverte, per me è un riscatto, non una parodia, anzi un documentario.

Qualche collega si è risentita?
Un giorno ho incontrato Sabrina Ferilli ed ero terrorizzata che se la prendesse perché nella serie Corinna diceva che dopo sei mesi sarebbe diventata come lei. Invece si è messa a ridere fortissimo e mi ha detto che con le puntate si divertiva davvero tanto. Meno male!

Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 19:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA