Gli Uffizi "raddoppiano", a Firenze arrivano gli alberi di Penone e all'Isola d'Elba sbarcano i segreti di Napoleone

Lunedì 5 Luglio 2021 di Laura Larcan
Gli Uffizi "raddoppiano", a Firenze arrivano gli alberi di Penone e all'Isola d'Elba sbarcano i segreti di Napoleone

Gli alberi “in versi” di Giuseppe Penone ispirati alla simbologia vegetale del Paradiso di Dante, e la memoria di Napoleone tra la sorpresa di opere ritrovate e la suggestione di location storiche. Anche questi sono gli Uffizi. Tu chiamale, se vuoi, emozioni. Tra Dante e Bonaparte, da un lato la poesia reinterpretata dal maestro dell’Arte Povera, dall’altro (e che altro, verrebbe da dire) e il primo evento dell’ambizioso progetto “Uffizi diffusi”. In altre parole, da Firenze all’Isola d’Elba. Una settimana di eventi nell’agenda del museo top d’Italia, guidato da Eike Schmidt.

Uffizi, a Firenze arrivano gli alberi di Penone e all'Isola d'Elba sbarcano i segreti di Napoleone

Intanto partiamo da piazza della Signoria. Le Gallerie fiorentine accolgono dal 6 luglio il pubblico con un percorso a sorpresa: la mostra “Alberi in versi” di Giuseppe Penone con un repertorio di oltre trenta lavori tra installazioni, sculture, disegni e incisioni disseminate tra sale e corridoi, sul leitmotiv dell’elemento vegetale “cantato” in un celebre verso del Paradiso nella Divina Commedia (L’”albero che vive della cima”).

Umano e vegetale, arte e natura, le opere sono un viaggio tra questi dualismi in equilibrio finambolico. Perché, come sottolinea il direttore Schmidt: «L’arte di Penone è un invito a una riflessione filosofica sulla natura del Tempo». Gigante dell’Arte Povera, maestro nell’orchestrare un rapporto dialettico tra materia e espressione della natura, vanta personali nei principali musei internazionali e nel 2007 ha rappresentato l’Italia alla Biennale di Venezia.

 

LA PAROLA ALL'ARTISTA, PENONE

«Il vegetale è un elemento che caratterizza il mio lavoro - racconta Penone - perché è un essere vivente, è una materia con cui ho dialogata fin dai miei primi lavori del ‘68. L’albero è stato un elemento d’interesse da sempre perché è una materia fluida plasmabile, che si considera solida rispetto al tempo della nostra vita. La crescita dell’albero è in fondo un fluido continuo, assorbe nutrimento dalla terra, cresce e plasma l’essenza arborea, ne percorre la struttura fino alle foglie e con la fotosintesi torna all’aria e alla terra. E questa crescita spiraliforme vuole essere il senso della mostra dove le opere dialogano con gli elementi del museo e della sua storia. Opere, quelle degli Uffizi, che sono scaturite dalla conservazione e comprensione della materia e dallo stupore provocato dalla materia. L’opera è sempre un tentativo di vivificare la materia, si restituirne tutto l'aspetto vitale».

GLI UFFIZI DIFFUSI

Da Firenze all’Isola d’Elba, l’8 luglio ecco il debutto della prima mostra del grande progetto “Uffizi diffusi”, concepito da Eike Schmidt per portare opere delle Gallerie sul territorio toscano e valorizzare i piccoli musei e i borghi della regione. Il debutto è tutto con la mostra dedicata a Napoleone Bonaparte nel bicentenario della morte dell’imperatore. Per l’occasione riapre la Pinacoteca Foresiana di Portoferraio, chiusa da due anni (dunque già prima del Covid) e qui sfileranno eccezionalmente opere arrivate dalle gallerie degli Uffizi e di collezioni elbane. Oltre all’Isola d’Elba sono in partenza per gli “Uffizi diffusi” altre cinque mostre, tra Firenze e Arezzo, San Godenzo, Montespertoli, Castiglion Fiorentino, Anghiari e Poppi.

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