Turchia, scoperto il "Colosseo dell'Anatolia": svelata l'arena dei gladiatori romani. «Unico nel Medio Oriente»

Martedì 27 Aprile 2021 di Laura Larcan
Nella foto, veduta dall'alto, delle strutture dell'arena dell'Anfiteatro di Mastaura

Gli archeologi turchi ormai lo chiamano il “Colosseo dell’Anatolia”, perché, dicono: «È una struttura unica, simile solo al Colosseo di Roma». In scala ridotta, certo. La suggestione è forte, però. Sulle sue tribune monumentali potevano sedere fino a 20mila spettatori per sfogare emozioni e tifo da stadio sugli spettacoli gladiatori che andavano in scena sull’arena. Una storia di sangue e sabbia che arriva direttamente dalla Turchia, dove un’equipe di archeologi ha rinvenuto i resti di una colossale arena (tanto per usare un aggettivo evocativo) di epoca romana, databile all'inizio del III secolo d.C., riaffiorata sulle colline dell’antica città di Mastaura, nella provincia occidentale di Aydın.

Un complesso monumentale che in quasi 1800 anni è rimasto sepolto da terra e vegetazione infestante.

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A guidare l’impresa sono Mehmet Umut Tuncer, direttore provinciale della cultura e del turismo di Aydın, e Sedat Akkurnaz archeologo di Adnan Menderes University in Turchia responsabile del progetto di scavo. Una scoperta che prima ha destato l’entusiasmo dei media locali nelle settimane scorse e ora è salita all’attenzione internazionale. Perché la scoperta dell'anfiteatro di Mastaura è così importante? «Non esiste un precedente esempio di un simile anfiteatro in Anatolia e nei suoi immediati dintorni - spiega al Messaggero Sedat Akkurnaz - È l'unico esempio che è sopravvissuto in modo molto solido. Non esiste un anfiteatro così originale in Anatolia, Medio Oriente, Egitto e Grecia. Si tratta di un edificio privato costruito esclusivamente per la funzione di anfiteatro. Non è stato trasformato da nessun edificio teatrale. Vicino a Mastaura, ci sono molte grandi città dell'Anatolia occidentale come Afrodisia, Mileto, Priene, Magnesia ed Efeso. Persone dalle città vicine stavano arrivando nella città di Mastaura per assistere ai grandi eventi in questo edificio appositamente progettato per spettacoli sanguinosi».

«La maggior parte dell’anfiteatro è sotterraneo - spiegano gli studiosi - e la parte visibile è in gran parte coperta da alberi selvatici». «Non esiste un precedente esempio di un simile anfiteatro in Anatolia», avvertono. C’è da immaginarla, con uno slancio di immaginazione, questa arena che con i suoi spettacoli di sangue e cacce, attirava spettatori da ogni parte dell’Asia Minore.

Sembra che questo anfiteatro fosse appositamente «progettato per spettacoli sanguinosi». Un confronto col Colosseo è doveroso. Nell’anfiteatro turco potevano entrare tra le 15mila e le 20mila persone, mentre il Colosseo di Roma poteva accogliere circa 50mila persone. Il Colosseo, inaugurato nell’80 d.C. era complessivamente più grande, le murature esterne delle facciate sono ancora alte circa 50 metri (sul lato di via dei Fori Imperiali), rispetto alle mura dell’arena di Mastaura alte la metà (circa 25 metri). L’arena centrale del Colosseo era di circa 87 metri per 55, mentre quella di Mastaura misura complessivamente 40 per 30 metri. Le battaglie dei gladiatori e le cacce con animali selvatici dell’arena di Mastaura, che animavano fior di scommesse e giochi d’azzardo sugli spalti del pubblico, dovevano essere altrettanto sanguinose di quelle al Colosseo. 

Come raccontano gli archeologi, l’arena ha svelato anche aree specializzate, come gli ambienti dove si preparavano i gladiatori per entrare in scena, e sale di intrattenimento privato per alcuni spettatori. Parte della struttura sotterranea dell’arena è ben conservata. «Le murature sono solide, come se fossero stato appena costruito». Cosa che non si può dire per le strutture fuori terra che si sono sgretolate nel corso dei secoli. Ma quello che ancora è possibile vedere «sono alcune delle file di sedili, l’arena dove combattevano i gladiatori e le mura di sostegno all’esterno dell’edificio». L'arena del Colosseo di Roma ha ospitato anche battaglie navali, oltre a battaglie di gladiatori e cacce. E l'arena Mastaura? «Gran parte dell'arena è sotterranea e non è stata ancora scavata. Non conosciamo i dettagli di utilizzo dell'edificio», precisa Akkurnaz.

L'obiettivo è continuare le indagini. «Ci sono crepe nei muri dell'edificio - avverte Akkurnaz - Alcune pietre in muratura stanno cadendo. A partire da maggio 2021 - annuncia l'archeologo - per prima cosa conserveremo le pareti dell'edificio. Proteggeremo l'edificio dal degrado e dal deterioramento. Abbiamo iniziato a fare scansioni laser dell'edificio. Scansioniamo con il laser sotto forma di una nuvola di punti 3D. Stiamo trasferendo lo stato attuale dell'edificio all'ambiente digitale. Dopo giugno 2021, faremo studi archeogeofisici. Inizieremo le indagini geofisiche sopra l'edificio. Vogliamo capire come sono le parti sotterranee dell'edificio».

Tutto è cominciato nell’estate del 2020, quando il Ministero della Cultura e del Turismo turco ha autorizzato le ricerche archeologiche nella città antica. Gli indizi chiave sono state le tracce di murature in pietra che emergevano dal terreno. Da lì, il team ha cominciato a ripulire il sito, intercettando una imponente struttura muraria. Da ottobre a dicembre 2020 è riaffiorata l’arena: «Risale al 200 d.C. circa: significa che fu costruita durante la dinastia dei Severi, che hanno governato l’impero dal 193 al 235 d.C.». Durante questa fase storica la città di Mastaura era diventata un centro ricco ed economicamente sviluppato. «Segnato da nuove opere in pietra e muratura - spiegano Akkurnaz e Tuncer - Lo conferma anche la varietà di monete ritrovate a Mastaura che risalgono a questo periodo».

Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 10:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA