Il trionfo di ”Everything Everywhere All At Once”, 7 Oscar nelle categorie principali, non ha fatto prigionieri.
Mentre hanno dovuto accontentarsi di una statuetta tecnica ciascuno i tre film che con i loro superincassi hanno salvato l’industria: ”Top Gun: Maverick”, premiato soltanto per il sonoro malgrado le 6 nomination, ”Avatar: la via dell’acqua”, 4 candidature e un premio per gli effetti speciali, e ”Black Panther: Wakanda Forever” che correva in 5 categorie e ha vinto solo per il costumi. C’è chi ha fatto buon viso a cattivo gioco, come lo stesso Spielberg che fin dal primo momento ha benedetto i The Daniels, registi di ”Everything Everywhere”.
Ma ai milioni di spettatori della cerimonia degli Oscar, trasmessa in mondovisione, non è sfuggita la faccia contrariata di Angela Bassett che si aspettava la statuetta come migliore non protagonista per ”Black Panther: Wakanda Forever” ma ha dovuto cedere il passo a Jamie Lee Curtis per il film dei The Daniels. Quando tutto il pubblico del Dolby è scattato in piedi per tributare un’ovazione alla vincitrice, Angela è rimasta al suo posto in silenzio. Una reazione più che umana, in barba alle ipocrisie e ai salamelecchi di Hollywood.
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