Francesco Bruni presenta agli studenti "Cosa sarà": «Da Montalbano a Makari, ecco come si diventa sceneggiatori e registi»

Venerdì 26 Marzo 2021 di Ilaria Ravarino
Francesco Bruni presenta agli studenti romani "Cosa sarà": «Da Montalbano a Makari, ecco come si diventa sceneggiatori e registi»

Con "Cosa sarà", il suo quarto film da regista (da sabato su Sky Cinema Due, Sky Cinema Drama e Amazon Prime Video), ha commosso e divertito la scorsa Festa del Cinema di Roma, con una storia autobiografica sul percorso di guarigione da una pericolosa malattia. E con lo stesso film oggi Francesco Bruni - livornese, 59 anni, storico sceneggiatore de Il Commissario Montalbano ora in tv con Makari, e padre del cantante romano Arturo Bruni, ex Dark Polo Gang - si presenterà alle 11:00 all’incontro virtuale con cinque scuole (fra cui il liceo Machiavelli di Roma) nell’ambito del progetto ArtMedia Cinema e Scuola: un percorso di avvicinamento dei ragazzi al cinema, avviato lo scorso 15 marzo da un incontro online con il regista Alex Infascelli.

Che domande si aspetta dai ragazzi?

«Mi aspetto molta curiosità.

Di solito sono interessati a sapere come si scrive e si realizza un film e come si accede al mestiere. E poi mi chiedono di mio figlio». 

Cosa le chiedono?

«Quando esce il suo album». 

E quando esce?

«Suppongo tra aprile e maggio. Il suo ultimo video, Cucina freestyle, è su YouTube e sta andando molto bene». 

I ragazzi e il cinema: meglio incoraggiarli o spaventarli?

«Io sono incoraggiante, ma gli spiego anche che girare un film non è come comprare un gratta e vinci. Se vuoi fare il cinema deve avere passione. Li invito a mettersi alla prova, anche in forma dilettantesca, con i cellulari». 

Ma i ragazzi il cinema lo guardano ancora? 

«La passione per le serie si è mangiata quella per il cinema. I ragazzi non hanno più l’abitudine alla sala, non sanno stare lontani dal cellulare il tempo di un film. Paradossalmente mantengono più alta l’attenzione se guardano un film fracassone, da multiplex».

Cosa li colpisce del suo film?

«Di solito sono colpiti dai rapporti familiari e dal personaggio della figlia, dalla sua capacita di fronteggiare il padre. E da Tancredi Galli, ovviamente».

Tancredi Galli, influencer e webstar: come l’ha conosciuto?

«Non frequentando TikTok non sapevo chi fosse. Me l’hanno segnalato, gli ho fatto il provino per Cosa sarà  e mi è piaciuto. Ma ho faticato a convincerlo: pensava di non essere adatto. Invece è pieno di talento, una vera pepita d’oro. È anche un disegnatore bravissimo».

Tornerà a dirigere suo figlio, come in Scialla?

«Non credo, lui ormai gira al largo da queste cose. Magari presterà le sue canzoni per qualche bel progetto».

I ragazzi amano le serie. Anche le fiction?

«Anche se Montalbano ha un target molto vasto, è difficile che gli adolescenti si vedano rappresentati in maniera accettabile in una fiction generalista. Sulle piattaforme trovano prodotti indirizzati ai loro gusti, temi controversi, oscenità, turpiloquio, sesso e droghe. Cose che nella tv generalista non possono apparire. I ragazzi si identificano più in Breaking Bad che in un qualsiasi commissario onesto della tv italiana».

Makari è partito benissimo: ci contava?

«Sono molto contento e sorpreso. Non ci aspettavamo che partisse cosi bene, senza nomi di grandissimo richiamo. Un pezzo importante del merito va al regista, Michele Soavi. È una fiction bella, elegante e nuova». 

Nell’ultima puntata Montalbano ha tradito la fidanzata Livia e il pubblico si è rivoltato. Se l’aspettava?

«Sinceramente no, anche perché era già stato scritto da Camilleri e non potevamo certo cambiare le sue pagine. Piuttosto mi stupisce che gli spettatori non apprezzino questo suo prezioso momento di debolezza. È più interessante un uomo che ha una caduta o uno perennemente integerrimo?» 

Stasera in tv, Il Commissario Montalbano su Rai1: «La separazione con Livia, la scena più dolorosa»

Quindi Montalbano lascia Livia?

«Se si fa Riccardino (l’ultimo romanzo di Camilleri, ndr), Livia ci sarà. Non è sparita».

Quindi si farà una altra stagione di Montalbano?  

«Montalbano non è finito qui. Finirà, quando sarà il momento, proprio con Riccardino».

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