Carlos Saura al Biografilm Festival di Bologna presenta “Renzo Piano. The Architect of Light”

Sabato 16 Giugno 2018
Carlos Saura a Santander davanti all'edificio di Renzo Piano in costruzione
Carlos Saura ha presentato in anteprima mondiale al Biografilm Festival di Bologna Renzo Piano.
The Architect of Light
”. Il regista spagnolo ha ottantasette anni ma guarda al futuro con un nuovo progetto, un musical da girare in Messico dal titolo: Il re di tutto il mondo. Nel documentario che sarà in sala a settembre, Saura segue Renzo Piano nella progettazione e nella realizzazione del Centro Culturale Botìn a Santander, in Spagna. Un racconto, il suo, quasi in presa diretta delle varie fasi della costruzione, con molti interventi dello stesso architetto italiano sulla sua idea dell'arte e della creatività. E se Piano nel documentario parla di luce «come materiale più importante della stesso cemento», il regista spagnolo ha detto a Bologna: «Senza luce non c'è cinema, il mestiere del regista è proprio quello di controllarla e lo posso ben dire io che ho lavorato tante volte con il grande Vittorio Storaro».

L'ossessione di Renzo Piano per il tempo e la durata dell'opera d'arte è la stessa di Carlos Saura: «In questo le fotografie sono più fortunate - dice il regista che ha iniziato proprio come fotografo - Le fai e l'attimo dopo hai davanti a te il passato, una cosa se si vuole terribile, ma anche affascinante. E poi le foto sono eterne, restano per sempre». I suoi referenti nel cinema sono sicuramente quelli «del neorealismo italiano», ma aggiunge: «Ho conosciuto nella mia carriera Michelangelo Antonioni, ero amico di Marco Ferreri e ho sempre avuto una grande ammirazione per Federico Fellini. Oggi però - aggiunge - il cinema italiano, come quello spagnolo, si sta un pò perdendo e bisogna fare qualcosa quanto prima». Nel documentario anche molti interventi dello stesso Renzo Piano che parla non solo del difficile rapporto nella creazione tra tecnica e poesia, ma anche del fatto che, oltre alla luce, un altro elemento si ritrova in tutta la sua opera: l'acqua. «La cosa che amo di più è andare in barca da solo - dice l'archistar - Mi ritrovo così con la luce dall'alto, per me una cosa metafisica, e circondato poi dalle acque».


 
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