Pordenone, 13 set - "In Italia le coltivazioni Ogm sono e
restano vietate. Le battaglie individuali e attualmente
anacronistiche sono argomenti che non possono riguardare gli
interessi generali di una regione. La sentenza di oggi della
Corte di giustizia europea, riguardante il singolo caso - che tra
l'altro aveva risvolti di tipo penale - dell'agricoltore
friulano, fa riferimento a norme abbondantemente superate dalla
legislazione vigente".
È questo il commento dell'assessore regionale alle Risorse
agricole Cristiano Shaurli al pronunciamento della Corte di
giustizia dell'unione europea sugli Ogm che ha sancito
l'impossibilità da parte degli stati membri dell'Ue di adottare
misure di emergenza concernenti alimenti e mangimi geneticamente
modificati, senza che sia evidente l'esistenza di un grave
rischio per la salute o per l'ambiente.
"Come stabilito dalla Decisione di esecuzione 2016/321 della
Commissione UE, diciannove Stati membri dell'Unione tra cui
l'Italia - prosegue l'assessore regionale alle Risorse agricole -
hanno richiesto e ottenuto l'esclusione dal loro territorio della
coltivazione di sei varietà di mais, fra cui il MON810. Le
battaglie giudiziarie compiute dall'agricoltore Fidenato si
rivelano ora anacronistiche poiché fanno riferimento ad uno
scenario che in questo momento è totalmente diverso. In Italia la
coltivazione di mais Ogm è vietata. Finché questo orientamento
non cambierà, nessuno potrà piantare mais transgenico in Friuli
Venezia Giulia". ARC/AL/ppd
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