Giro d'Italia: tappa impossibile sul Lussari giusta memoria a Cainero

Venerdì 24 Marzo 2023


Tarvisio, 24 mar - Solo la tenacia e la capacità visionaria di Enzo Cainero poteva allestire una tappa impossibile come quella sul Lussari che entrerà nella storia del Giro d'Italia. Ed è grazie al "patron" che il Friuli Venezia Giulia si è fatto conoscere in tutto il mondo, contribuendo ad attrarre molti visitatori nel nostro territorio.

Così il governatore della Regione ha voluto ricordare colui che ha portato il grande ciclismo mondiale in questa zona della penisola, partecipando oggi a Tarvisio, insieme al vicegovernatore, all'assessore regionale alle Attività produttive e a quello alle Finanze, alla presentazione della 20. tappa della 106. edizione del Giro d'Italia, in programma il 27 maggio che si chiuderà in vetta al monte Lussari.

Il governatore del Friuli Venezia Giulia, nel suo intervento, ha voluto porre in risalto le doti umane e organizzative di Enzo Cainero, che con il Giro d'Italia ha lasciato un segno indelebile nel mondo dello sport a due ruote. In particolare è stato ricordato il sorriso del general manager, il quale anche nei momenti di grande difficoltà legati all'organizzazione delle tappe, ha fatto cogliere a tutti coloro che nel tempo lo hanno circondato, la passione delle sfide a volte impossibili nell'organizzare il passaggio della gara lungo le strade della nostra regione.

Il massimo esponente della Giunta ha poi ricordato quanto sia importante portare quest'anno il Giro d'Italia in vetta al monte Lussari - unicum non solo del Friuli Venezia Giulia ma di tutta Europa - dove si incontrano tre culture, quella tedesca, slava e latina e che troverà visibilità mondiale grazie alla diretta della gara che raggiungerà tutti e cinque i contenenti. Una frazione della gara rosa che, a detta del governatore, resterà sicuramente nella storia della manifestazione grazie alla capacità visionaria di Enzo Cainero. Aspetto quest'ultimo evidenziato anche dal direttore generale del Giro Mauro Vegni il quale ha ricordato che per organizzare una simile frazione è servita una capacità manageriale che solo il "patron" poteva mettere in campo.

Infine il capo dell'esecutivo ha voluto ringraziare Vegni per aver sempre creduto sulla capacità organizzativa del Friuli Venezia Giulia, facendo diventare questa regione parte integrate del Giro d'Italia. ARC/AL/gg

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