Gorizia al centro d'Europa rievoca il sacrificio di un secolo fa
Gorizia, 27 ott - "Il Milite Ignoto rappresenta una simbologia
straordinaria, il ricordo di tutti coloro che combatterono e ci
consegnarono, a prezzo della vita, la libertà e la democrazia. Maria Bergamas volle scegliere una bara che potesse rappresentare
tutti i caduti e fu profetica perché oggi Gorizia è al centro
dell'Europa e rievoca con commozione e con orgoglio il sacrificio
di cento anni fa, accomunato su ogni fronte dall'amore per la
Patria".
È il pensiero dell'assessore regionale al Patrimonio del Friuli
Venezia Giulia, Sebastiano Callari, intervenuto agli eventi in
piazza Vittoria a Gorizia apertisi con la messa solenne officiata
nella chiesa di Sant'Ignazio dall'arcivescovo Carlo Roberto Maria
Redaelli nel centesimo anniversario della traslazione delle salme
del Milite Ignoto da Gorizia ad Aquileia e conclusi dalla
scopertura di un pannello commemorativo nella piazza centrale del
capoluogo isontino. La chiesa di Sant'Ignazio - come recita il
pannello - nel 1921 ospitò le salme di undici militi ignoti
caduti nei territori che furono teatro della Prima guerra
mondiale, una delle quali riposa oggi nell'Altare della Patria a
Roma.
"La manifestazione odierna ha un'importanza profonda - ha detto
Callari - perché la memoria non deve mai finire: quando termina
la vita delle persone essa viene consegnata alla storia e noi
siamo parte di questa storia". Alle cerimonie hanno preso parte numerose autorità militari e
civili, tra cui, oltre a Callari, il presidente del Consiglio
regionale Piero Mauro Zanin, il sindaco di Gorizia Rodolfo
Ziberna e i primi cittadini dei Comuni isontini. All'interno
della chiesa, mentre risuonavano le note del Coro Monte Sabotino,
spiccavano i labari delle associazioni combattentistiche e
d'arma. Il pannello quadrilingue, corredato da foto del 1921, è
stato curato, per conto del Comune, dell'Associazione nazionale
alpini, sezione di Gorizia, e dal Lions club Gorizia Host. ARC/PPH/gg
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