Gorizia, 20 mar - La nomina congiunta di Gorizia e Nova Gorica
a Capitale europea della cultura testimonia la volontà di queste
terre di lasciarsi definitivamente alle spalle i drammi del
Novecento e di guardare a un futuro di prosperità e pace, facendo
leva sulla condivisione di valori comuni e sulla tutela di quelle
differenze che, specie nelle zone di confine, rappresentano
elemento di indiscutibile ricchezza.
Questi i concetti espressi dal governatore del Friuli Venezia Giulia in occasione dell'odierna visita del ministro della Cultura a Gorizia, alla presenza dell'assessore regionale alla Cultura, del sindaco del capoluogo isontino e del presidente del Gect Go.
Il 2025 non deve tuttavia considerarsi un traguardo, secondo il governatore, bensì un punto di partenza: un primo importante seme dal quale possano germogliare relazioni sempre più feconde tra i soggetti che appartengono a un'area vasta, quella mitteleuropea, che sta lavorando per riaffermare la propria centralità nel contesto internazionale.
Nel ringraziare il ministro per l'attenzione che ha voluto riconoscere al percorso avviato, il governatore ha infine rimarcato quanto queste terre - luogo di incontro e scambio di tre popoli: latino, germanico e slavo - abbiano saputo mettere a frutto la loro vocazione europea, di cui sono naturalmente intrise, a vantaggio di una visione di prospettiva, fondata sul dialogo e la cooperazione. ARC/DFD
© RIPRODUZIONE RISERVATA Questi i concetti espressi dal governatore del Friuli Venezia Giulia in occasione dell'odierna visita del ministro della Cultura a Gorizia, alla presenza dell'assessore regionale alla Cultura, del sindaco del capoluogo isontino e del presidente del Gect Go.
Il 2025 non deve tuttavia considerarsi un traguardo, secondo il governatore, bensì un punto di partenza: un primo importante seme dal quale possano germogliare relazioni sempre più feconde tra i soggetti che appartengono a un'area vasta, quella mitteleuropea, che sta lavorando per riaffermare la propria centralità nel contesto internazionale.
Nel ringraziare il ministro per l'attenzione che ha voluto riconoscere al percorso avviato, il governatore ha infine rimarcato quanto queste terre - luogo di incontro e scambio di tre popoli: latino, germanico e slavo - abbiano saputo mettere a frutto la loro vocazione europea, di cui sono naturalmente intrise, a vantaggio di una visione di prospettiva, fondata sul dialogo e la cooperazione. ARC/DFD
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