Udine, 31 gen - "Il progetto promosso dal Comune di Gemona del
Friuli, che la Regione ha finanziato, recupera la conoscenza
diffusa volta a rendere disponibile l'importante patrimonio
dell'archivio gemonese, lo valorizza e lo rende fruibile ad una
vasta platea. Avvicinare la cultura a tutti è stato uno degli
obiettivi a cui tenevo di più e sul quale il riscontro di diversi
amministratori comunali è stato positivo. Estendo quindi un
apprezzamento non solo a Gemona ma a tutte le Amministrazioni
comunali che hanno scelto di investire sul patrimonio culturale".
E' il commento dell'assessore regionale alla Cultura, Tiziana
Gibelli, sul più ampio progetto del Cammino antoniano che ha
coinvolto il Comune di Gemona, la Regione Friuli Venezia Giulia,
PromoTurismoFVG, l'università di Udine e i Frati della Basilica
di Padova e che ha compreso i due volumi presentati oggi in
conferenza stampa nella sede della Regione a Udine. Si tratta di
'Thesaurorum diversitas: reliquie, devozioni e documenti
antoniani a Gemona del Friuli', a cura di Andrea Tilatti e
'Regesti delle pergamene del convento di Sant'Antonio di Gemona
del Friuli', sempre a cura di Tilatti, con i regesti curati da
Sebastiano Blancato.
I volumi completano le ricerche storiche e archivistiche sulla
presenza francescana e sulla tradizione antoniana a Gemona del
Friuli e sono successivi al volumetto d'esordio "Come frati
Minori vanno per via: Antonio di Padova, i Minori e le strade nel
Friuli medievale" pubblicato nel 2021.
L'esponente della Giunta Fedriga ha sottolineato l'importanza
della valorizzazione di un patrimonio di archivi storici
collegati ad una figura internazionalmente conosciuta qual è
Sant'Antonio che ha avuto legami con il nostro territorio
direttamente o indirettamente.
"La ricostruzione storica attraverso i cammini dei pellegrini è
di grande interesse - ha indicato Gibelli - basti pensare a
quanto numerosi siano stati, nei secoli, i pellegrini diretti a
Roma e, in taluni casi, verso Gerusalemme attraverso la via
Francigena; percorsi che per molti sono stati l'occasione per
mettersi in viaggio abbassando il rischio di essere aggrediti e
derubati intrapresi da persone anche per fini non devozionali".
Quanto alla digitalizzazione dei documenti dell'archivio storico
comunale, da poco avviata, Gibelli ha messo in luce la validità
di uno "strumento che permette a chiunque l'accessibilità ad un
patrimonio storico e culturale che può raccontare tanto sulla
propria terra ma può anche appagare molte curiosità".
Presenti in conferenza stampa anche l'assessore comunale di
Gemona del Friuli, Flavia Virilli, il direttore del Centro studi
antoniani, padre Luciano Bertazzo, Sebastiano Blancato curatore
dei regesti e Andrea Tilatti curatore di tutti i volumi e
coordinatore del gruppo di studiosi che hanno operato per la
realizzazione del progetto.
Virilli ha sottolineato come le pubblicazioni suggellano anni di
approfondimenti e di ricerche, portando anche a termine la
regestazione e programmando la digitalizzazione del fondo
archivistico comunale relativo al Convento di Sant'Antonio.
Questi studi, come è emerso nel corso della conferenza stampa, si
inseriscono nell'ampia opera di digitalizzazione dei documenti
dell'archivio storico comunale da poco avviata.
Sull'edizione dei regesti delle pergamene di Sant'Antonio di
Gemona del Friuli si è invece espresso Tilatti che ha
riconosciuto come questa ampli il discorso iniziato nel secondo
volume, dedicato a individuare i frammenti del passato, e
all'opera dell'erudito settecentesco Gian Giuseppe Liruti.
Sebastiano Blancato ne ha curato i regesti in modo da renderli
praticabili da un pubblico più esteso di quello specialistico,
così da consentire un effettivo dialogo, in presa diretta, con la
storia gemonese vista con la lente dei frati di Sant'Antonio. Nel
futuro sarà disponibile anche una riproduzione digitale dei
documenti, al fine di consentirne una fruizione per gli studiosi
esperti.
ARC/LP/al
© RIPRODUZIONE RISERVATA Cultura: Gibelli, conoscenza diffusa con progetto Gemona
Martedì 31 Gennaio 2023
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