BERLINO - Migranti 'buoni' allora, migranti 'cattivi' oggi?.
Quello dei migranti, con la plastica contrapposizione fra i centinaia di chilometri di filo spinato fatto srotolare da Orban per bloccare la via balcanica e la poi revocata politica di apertura della Merkel di tre anni fa, è un tema che continua a dividere i due paesi. L'attrito continua attraverso l'opposizione di Budapest e degli altri tre Paesi del gruppo di Visegrad alla ripartizione dei profughi: una resistenza che ha inceppato tutto il meccanismo di Dublino e l'attuale politica migratoria dell'Ue. Ma ci sono anche la questione del rispetto dei valori democratici in Ungheria e il suo atteggiamento di eccessiva apertura alla Russia: materia sufficiente per un duello che però, tutto sommato, in discorsi tenuti in una chiesa evangelica e in una conferenza stampa congiunta sono stati messi alla sordina.
"Noi tedeschi ricordiamo con grande riconoscenza il contributo dell'Ungheria al superamento della divisione dell'Europa" e "alla riunificazione della Germania", ha detto la cancelliera. Nel "picnic paneuropeo" del 19 agosto 1989, sfruttato da centinaia di tedesco-orientali per passare all'ovest attraverso una temporanea apertura della frontiera ungherese, emersero i valori di solidarietà, libertà e pace di un'"Europa umana", ha sottolineato la cancelliera. L'euroscettico Orban ha ammesso che quell'evento fu "un essenziale componente dell'unificazione dell'Europa". Pur difendendo la scelta di erigere una barriera anti-migranti "ai confini esterni" dell'Ue e quindi della stessa Germania, il premier ha più volte elogiato gli sforzi della cancelliera nel panorama europeo e le ha reso pittoresco omaggio dicendo che "secondo le regole della cavalleria, ci leviamo il cappello da lontano davanti a signore che lavorano così duramente e con successo".