#IlMessaggero145, gli interventi di Dario Scannapieco e Giovanna Della Posta

Martedì 20 Giugno 2023
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«Invimit gestisce 2 miliardi di patrimonio pubblico e lo fa attraverso i fondi immobiliari.

Quest’anno le gestioni sono andate molto bene. E siamo passati da 8 a 400 milioni distribuiti dai fondi in quattro anni. Ora vogliamo creare il primo operatore di studentati in Italia raccogliendo gli immobili pubblici», ha spiegato Giovanna Della Posta, ad di Invimit.

L'intervento di Giovanna Della Posta
L’attrattività di Roma presso gli investitori? «Più in generale, dobbiamo saper vendere la nazione per colmare il gap con il resto d’Europa», ha chiarito. I numeri danno bene il senso delle sue parole. Il valore delle transazioni in Italia nel settore immobiliare nel 2022 è pari a 11,7 miliardi, di cui 5,7 passati per Milano e 1,3 per Roma. Ma se guardiamo questi dati rispetto a quelli di altri Paesi in Europa, troveremo Uk con 72 miliardi, la Germania con 66 miliardi, la Francia con 33 miliardi e la Spagna con 18 miliardi, mentre solo Londra conta per 23 miliardi a fronte di Parigi a quota 15 miliardi Dobbiamo coprire una distanza incredibile, che però io vedo come un piano verde in cui il Pnrr può essere un acceleratore per attrarre investimenti». Il nostro lavoro è «far diventare Roma la porta di accesso al Sud». Da dove passa la riconversione della Capitale? «C’è un’emergenza abitativa che non possiamo ignorare. Dobbiamo puntare sugli alloggi per gli studenti (Student housing, per le famiglie (Social Housing) e per gli over 65 (senior living). Stiamo lavorando molto sugli studentati». 

In questo contesto il Pnrr è da considerare «una scintilla» per l’amministratore delegato di Cdp, Dario Scannapieco. «Un’occasione che deve però innescare un movimento di crescita che duri oltre il 2026», ha avvertito l’ad. Perchè altrimenti «il fenomeno finanziario ha un inizio con gli investimenti, ma se non si utilizza per cambiare, metterci su una curva di crescita più elevata, poi riscenderemo allo “zero virgola” di crescita». Dunque il Pnrr «deve rappresentare davvero la discontinuità» nei tempi di realizzazione delle opere. «Dai 15 anni che ci vogliono in media per realizzare un investimento da 100 milioni, bisogna passare a 6 anni», ha spiegato. Ma serve anche una svolta nella cultura della Pubblica amministrazione: ci vogliono competenze, un’accelerazione nelle procedure e tempi certi per rendere le opere finanziabili da una platea più ampia». Insomma, «va cambiata la metodologia». E Roma? «Ha tanta progettualità da realizzare, dalla gestione dei rifiuti alla riqualificazione del patrimonio immobiliare. La Capitale ha una grande occasione per rigenerarsi. Ma la differenza si fa nell’implementazione di certi progetti. Sul Pnrr bisogna essere disciplinati e rigorosi. E Cdp, ha aggiunto Scannapieco, «metterà in campo tutta la sua expertise per individuare immediatamente i problemi e risolverli».

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