La figlia di Whitney Houston morta come la mamma: stroncata da mix di droga e farmaci

Martedì 8 Marzo 2016 di Giacomo Perra
whitney Houston e la figlia Bobbi Kristina Brown

Sarebbe stato un mix di droga, alcol e farmaci a causare il decesso di Bobbi Kristina Brown. A poco più di sette mesi dalla sua scomparsa, avvenuta in un ospedale di Atlanta dopo sei mesi di coma lo scorso luglio, la polizia scientifica della città della Georgia ha reso noto infatti il report con le cause ufficiali del decesso della ragazza. E le sue scarne righe parlano chiaro: secondo il documento, la giovane figlia di Whitney Houston, ventidue anni al momento dell’incidente che le ha stroncato la vita, sarebbe morta per annegamento indotto da un’intossicazione di marjiuana, cocaina, morfina, tranquillanti, ansiolitici e, appunto, alcol.
 
In ogni caso, sulla sua tragica fine, aleggia misterioso ancora un giallo: l’autopsia non ha chiarito se il trapasso sia avvenuto accidentalmente o se la giovane cantante e attrice abbia cercato di procurarselo intenzionalmente.


 
Frutto della tormentata unione tra mamma Whitney e papà Bobby, musicista i cui noti problemi con la giustizia e l’assunzione di sostanze stupefacenti hanno pian piano oscurato le indiscutibili qualità artistiche, Bobbi Kristina fu trovata priva di sensi nella vasca da bagno di casa sua il 31 gennaio del 2015. Quel giorno segnò l’inizio del suo triste calvario, conclusosi, purtroppo, con la morte al termine di una lunga battaglia per la sopravvivenza combattuta insieme ai medici dell’Emery University Hospital fino al successivo 26 luglio.
 
Qualche anno prima, un simile e tragico destino era capitato in sorte alla sua illustre madre: l'11 febbraio del 2012, infatti, la grande Whitney Houston se ne andò a soli 48 anni nella vasca da bagno di una stanza di un hotel di Beverly Hills. A causarne la morte, un annegamento accidentale occorso in seguito a un'overdose di droghe.
 

Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 09:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento