Il nuovo corso di Twitter dopo l'acquisizione da parte di Elon Musk sta sollevando forti perplessità tra i cattolici di tutto il mondo dopo che l'account (fake) di Gesù Cristo ha ottenuto la doppia spunta blu, vale a dire la certificazione di autenticità accanto al nome di un profilo social. L'account @jesus che si presenta come falegname, guaritore e Dio, specificando che si può localizzare in Israele ed è corredato da una nutrita biografia su Wikipedia, è stato aperto nel 2006 e conta quasi 800 mila seguaci.
Per il momento l'unica certezza, dopo che il magnate della Tesla ha acquistato Twitter, è che chiunque dopo avere pagato gli 8 dollari richiesti da Musk può entrare in possesso del patentino della autenticità. Nel frattempo @jesus davanti alle proteste che hanno iniziato a sollevarsi in diverse parti del mondo ci sta pure scherzando sopra, soprattutto quando la Cnn ha raccontato della confusione generata sul social: «Perchè circola l'ipotesi che io sia un fake?» ha twittato, alimentando ulteriori ironie sul fatto che Gesù, a suo tempo, non parlava di certo l'inglese ma l'aramaico oppure che avrebbe benedetto chiunque senza pensarci sopra due volte e così via.
Il caos della spunta blu
Come facilmente immaginabile la decisione della doppia spunta blu sta alimentando il caos su Twitter perché – a parte l'account di Cristo - è praticamente impossibile distinguere immediatamente se un tweet proviene da un profilo che ha ottenuto la certificazione dopo avere pagato l'abbonamento a Twitter blue oppure se ottenuto a seguito di una verifica. Quanto al profilo fake di Cristo stanno partendo richieste per fare togliere la spunta blu al Messia, tra cui padre Thomas Reese, gesuita e opinionista tra i più conosciuti negli Stati Uniti che sconsolato ha lanciato un appello: «Penso che dovrebbero cancellare questi account che raffigurano personaggi».
Alcuni mesi fa Elon Musk è stato ricevuto da Papa Francesco in Vaticano per un lungo colloquio privato, accompagnato dai suoi figli. L'incontro è stato organizzato dal giornalista argentino Hernan Reyes della agenzia Telam, con il quale il pontefice ha realizzato alcuni libri intervista sulla America Latina.