TikTok spia i nostri dati personali? Quali sono pericoli, problematiche e precedenti dell'app cinese

La Commissione europea ha chiesto a tutti i dipendenti con l'app di TikTok di disinstallarla al più presto

Giovedì 23 Febbraio 2023
TikTok spia i nostri dati personali? Quali sono pericoli, problematiche e precedenti dell'app cinese

TikTok, il social network cinese che spopola tra gli utenti, favorisce la diffusione di contenuti che mettono a rischio la reputazione digitale. La Commissione europea ha chiesto a tutti i dipendenti con l'app di TikTok, installata sui dispositivi aziendali e su dispositivi personali con accesso al servizio di telefonia mobile della Commissione, di disinstallarla al più presto.

Lo conferma l'esecutivo europeo dopo indiscrezioni di stampa al riguardo.

Cos’è TikTok e chi lo utilizza

TikTok, anche noto in Cina come Douyin, è un social network per la condivisione di video musicali nato nel Paese asiatico nel 2016.

Precedentemente conosciuto come Musical.ly, un’app molto simile che aveva un buon successo in Occidente, è stato acquistato nel novembre del 2017 dall’azienda cinese ByteDance che l’ha poi rilanciata come TikTok nell’estate del 2018, trasferendo su di essa gli utenti che aveva.

 

L’applicazione con il logo nero è amata soprattutto dalla generazione Z, che comprende ragazzi e ragazze adolescenti, quindi nati dopo il Duemila. TikTok consente agli utenti di guardare o creare brevi video di intrattenimento, per la maggior parte parodie musicali, lip-sync e sketch comici.

Le clip vengono montate ad arte con filtri e animazioni particolari per far divertire il pubblico.

I numeri di crescita sono da capogiro: l’app ha superato Instagram e Facebook per numero di download e ogni giorno sulla piattaforma vengono pubblicati più di 12 milioni di video da tutte le parti del mondo.Un altro aspetto da mettere in rilievo è che i video più visti non sono necessariamente prodotti da brand conosciuti o influencer, ma da utenti comuni.

Le principali problematiche del social 

Il social network cinese è molto chiacchierato non solo per l’incredibile successo planetario registrato in poco tempo ma anche per problemi sorti in merito alla privacy degli utenti e alla sicurezza nazionale.

Il Comitato sugli investimenti esteri negli Stati Uniti (CFIUS) ha aperto un’indagine formale sull’acquisizione che ByteDance fece di Musical.ly volta a verificare se il governo cinese possa raccogliere i dati degli utenti.

La piattaforma è finita sul banco degli imputati anche per la censura di materiale politico poco gradito a Pechino e per la presenza dei minori di 13 anni, motivo per cui ByteDance è stata multata negli Usa.

Ad oggi è possibile anche leggere le opinioni della stessa app TikTok negli store di Apple ed Android dove molte recensioni sono scritte da veri e propri bambini di 8-10 anni, a riprova che l’utilizzo di questa app è forse eccessivamente diffuso.

Raccolta di dati eccessiva

Mentre altri servizi come WhatsApp ora crittografano i messaggi privati, TikTok fa il contrario. Dichiara persino di scansionare e analizzare i messaggi nella sua politica sulla privacy:

«Raccogliamo ed elaboriamo, che include la scansione e l'analisi, le informazioni fornite dall'utente nel contesto della composizione, dell'invio o della ricezione di messaggi tramite la funzionalità di messaggistica della Piattaforma. Tali informazioni includono il contenuto del messaggio e informazioni su quando il messaggio è stato inviato, ricevuto e/o letto, nonché i partecipanti alla comunicazione».

Il ruolo della Cina 

TikTok raccoglie un'enorme quantità di dati, forse anche più di Facebook, Google e Twitter. La vera novità di TikTok, però, è che ha sede in Cina, di proprietà di una società cinese, con stretti legami con il governo cinese.

Pertanto, tutti i dati a disposizione di TikTok sono disponibili anche per il governo cinese. Poiché in Cina non ci sono limitazioni legali sui dati che il governo cinese può richiedere a TikTok, letteralmente tutto è a disposizione delle autorità.

la sorveglianza di massa tramite servizi di social media come TikTok consente al governo cinese di intercettare i dipendenti del governo degli Stati Uniti o raccogliere dati per lo spionaggio industriale.

Tuttavia, se TikTok potrà continuare a operare sotto la proprietà americana, rimane un grosso problema: la sorveglianza. Anche se le preoccupazioni relative ai problemi di riservatezza dei dati relativi alla Cina saranno eliminate, i dati saranno ancora lì, non disponibili per i cinesi, ma per le autorità statunitensi.

La sorveglianza di massa tramite servizi di social media come TikTok consente al governo cinese di intercettare i dipendenti del governo degli Stati Uniti o raccogliere dati per lo spionaggio industriale.

Tuttavia, se TikTok potrà continuare a operare sotto la proprietà americana, rimane un grosso problema: la sorveglianza. Anche se le preoccupazioni relative ai problemi di riservatezza dei dati relativi alla Cina saranno eliminate, i dati saranno ancora lì, non disponibili per i cinesi, ma per le autorità statunitensi.

Il precedente degli Stati Uniti

L'ex presidente Trump emise un ordine esecutivo per vietare le transazioni tra entità statunitensi e la società madre di TikTok. Ma, come scritto, non se ne fece più nulla.

Ci fu l'ipotesi che le società statunitensi, come Google e Apple, smettessero di offrire le app nei rispettivi app store.

Si è discussoa anche di un'altra opzione, quella favorita dal presidente da Trump: TikTok  venduto a una società statunitense, ad esempio Microsoft o Twitter. L'idea era nata perchè secondo il tyccon «la sorveglianza di massa tramite servizi di social media come TikTok consente al governo cinese di intercettare i dipendenti del governo degli Stati Uniti o raccogliere dati per lo spionaggio industriale».

Tik Tok: quali sono i rischi per la reputazione personale e lavorativa

È difficile cancellare dalla rete le tracce di un video che viene condiviso su Tik Tok, come su qualsiasi altro social network.

La propria reputazione, personale e professionale, dipenderà anche da quello. Considerato che sul web non esiste il diritto all’oblio, pubblicare contenuti sconvenienti e compromettenti o prendere posizione su argomenti quali il sesso, l’omosessualità e la politica è pericoloso per la propria reputazione.

Quest’ultima ormai dipende da cosa condividiamo sui social, quali foto postiamo, che influencer seguiamo, quali serie tv commentiamo, e così via.

Il rischio lavorativo di pubblicare contenuti imbarazzanti sul web è che le proprie candidature vengano scartate. Secondo un’indagine di Adecco, il 44% dei recruiter dichiara di aver escluso un potenziale candidato in base alle informazioni trovate in rete e al suo comportamento online, in breve, alla sua web reputation.

Una web reputation negativa potrebbe compromettere l’esito di un colloquio di lavoro, facendolo pendere in favore dei concorrenti.

Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 20:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA