Un misterioso cerchio di oltre venti metri di diametro disegnato sul terreno, l’avvistamento attraverso l’occhio “bionico” di Google Earth, la curiosità di tre archeologi amatoriali, l’indagine con il metal detector. Et voilà, ecco un tesoro celtico di 300 monete d’oro e d’argento talmente particolari che ha calamitato l’attenzione dello stesso British Museum di Londra. Lo chiamano già il tesoro celtico di New Forest, della “Nuova Foresta” inglese. Ne sarebbe fiero lo stesso Guglielmo I d’Inghilterra che scelse proprio questo bosco nell’Hampshire per creare la sua personale riserva reale di caccia. Ebbene, è qui che è stato disseppellito un millenario bottino di quasi 300 monete celtiche d’oro e d’argento (con alcuni esemplari anche in bronzo) risalenti ad oltre duemila anni fa, in una fase storica di culture precedenti all’arrivo dei romani.
La scoperta è avvenuta tre anni fa, ma solo ora viene resa nota perché le monete stanno finalmente per essere musealizzate.
Si tratta di ben 269 monete d’oro e d’argento, coniate circa duemila anni fa, con una serie di immagini tra cui cavalli, cinghiali e persone su una barca. Come osserva il professor Tony King, dell’Università di Winchester: «Queste monete mostrano che le persone qui vivevano uno stile di vita sofisticato, commerciando attraverso la Manica verso la Gallia, combattendo, commerciando e facendo offerte agli dei». La dinamica della scoperta però ha dell’incredibile.
I NOVELLI INDIANA JONES DEL METAL DETECTOR
I protagonisti sono Alvin Robinson, Kit Layman e Garry Eveleigh di Lymington, paesino di circa 14mila abitanti. Loro, una grande passione per le antichità e il metaldetector. Come racconta la BBC, l’indizio chiave è stato un cerchio di 25 metri che spiccava nel terreno evidenziato dalle foto dei satelliti assemblate da Google Earth. I tre cacciatori di tesori sospettavano che fosse un segno di un’abitazione celtica. Ed è partita la spedizione. Armati di metaldetector, hanno cominciato a setacciare l’area del cerchio. E negli strati di terra hanno cominciato a individuare le prime monete, riportandole alla luce. Quando si sono resi conto che erano in presenza di un vero tesoro hanno avvertito le autorità. Di qui, l’apertura dello scavo. «Erano piuttosto sporchi quando sono usciti dal terreno e vederli ora puliti, e nel museo, è totalmente esilarante», ha raccontato Garry Eveleigh.
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