La stessa foto dei genitori. E la storia di famiglia rivive: l’idea di riscoprire le proprie origini

In Italia il caso di Paolo Kessisoglu che ha recuperato immagini e lettere dei suoi

Domenica 21 Maggio 2023 di Chiara Bruschi
La stessa foto dei genitori. E la storia di famiglia rivive: l idea di riscoprire le proprie origini

ROMA Ricreare la stessa foto dei genitori immigrati, scattata venti o trent'anni prima, nello stesso luogo, con abiti simili, replicando la medesima postura e gli oggetti che facevano da sfondo.

Con l'obiettivo di mettersi gli uni nei panni degli altri, colmare un divario culturale inevitabile tra madri e figlie, tra padri e figli. I primi cresciuti in un paese che hanno deciso di lasciare per sempre. I secondi, invece, nati in un luogo nuovo, l'unico che possono chiamare casa ma con il quale permane un rapporto di conflitto, intrinseco e inevitabile. È una moda che sta prendendo piede all'estero ma che ha i suoi esempi, più o meno simili, anche in Italia: il caso più famoso è quello dell'attore Paolo Kessisoglu che attraverso foto e lettere ha ricostruito la storia dei suoi genitori scomparsi da poco.

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IL PROGETTO

«Come possono i figli di immigrati riconnettersi con una storia familiare e una cultura a cui sono spiritualmente, ma meno fisicamente, legati? si chiede il giovane fotografo che ha ideato il progetto intitolato Sowing Rice with Salt diventato poi virale - In che modo la storia e la cultura vengono tramandate di generazione in generazione in paesi diversi? Come affrontano i sentimenti di perdita culturale, i figli degli immigrati?».
Per rispondere a queste domande, Kyle Lui ha iniziato a lavorare dal 2018, creando un vero e proprio progetto fotografico in cui le immagini rappresentano un ponte visivo dove il figlio può immedesimarsi nel giovane genitori, che anni prima ha rinunciato a tutto per dare alle generazioni successive un futuro migliore. «Essendo anche io un figlio di immigrati, crescendo mi sono sentito solo nel cercare una risposta a queste domande», ha raccontato.
Poi ha chiesto ai partecipanti di scrivere un testo di accompagnamento in cui riflettono sul loro rapporto con i genitori e sulle loro identità culturali. E accanto alle due foto, al Photoville Festival di New York saranno esposte anche le parole scritte dai protagonisti dello scatto. «Il tema che volevo trasmettere era la resilienza dell'amore in queste relazioni, nonostante tutte le tensioni che esistono», ha spiegato alla CNN l'autore focalizzandosi su come qualche volta le esperienze più intime diventano anche le più «universali». Per esempio, uno dei soggetti ritratti ha descritto l'immensa gratitudine provata nei confronti dei genitori, che con i loro sacrifici gli avevano permesso di vivere una vita migliore. Ma anche la pressione di non rendere vani quei sacrifici e il senso di colpa per avere avuto opportunità che madre e padre non avevano nemmeno sognato di avere.
Lo stesso Lui, figlio di immigrati da Hong Kong, ricorda di essere stato uno dei pochi studenti asiatici americani a scuola, dove una volta un insegnante ha buttato via uno spuntino che sua madre gli aveva preparato perché pensava che fosse andato a male: «Una sensazione di vergogna, di sentirsi come "l'altro" e di voler semplicemente adattarsi a tutti i ragazzi bianchi... quelle dinamiche si sono sviluppate anche nel mio rapporto con i miei genitori», ha spiegato Lui.

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Ecco quindi che una giovane ragazza che posa in Times Square, nello stesso posto dove la madre originaria del Giappone - si era fatta immortalare anni prima, appena arrivata negli Stati Uniti dove poi avrebbe cresciuto quattro figli. «Mia madre è sempre stata vincolata dai limiti della sua realtà», si legge in una dichiarazione scritta a mano pubblicata accanto all'immagine. «Mi chiedo cosa sarebbe diventata se quei limiti fossero stati cancellati».
Ricreare visivamente quel momento, quindi, permette ai figli di mettersi nei panni dei genitori e riflettere sulla loro esistenza. Il processo creativo, per ogni scatto, ha richiesto anche mesi, necessari per trovare il luogo giusto a volte lo stesso altre volte uno molto simile e per ricreare lo stesso contesto.
Akil, per esempio, desidera ardentemente visitare la Giamaica, terra natia di suo padre, ritratto da giovane in una stanza tappezzata di poster di Bob Marley. Akil ha quindi ricreato quello scatto con poster dei rapper A $ AP Rocky e Aminé. Ci sono poi immagini di famiglie dalla Cina, dall'Ecuador, dal Brasile, dalle Filippine per fare qualche esempio. «È stato terapeutico per me realizzare questo progetto e ascoltare le storie di altre persone ha spiegato Lui che ha dato il via a un vero trend - perché, in così tanti di loro, ho visto un pezzo di me stesso o un pezzo della mia storia».
Per alcuni protagonisti di questo esperimento, gli effetti sono già evidenti. Molti hanno raccontato a Lui di aver avuto rapporti tesi con i loro genitori all'inizio. Far scorrere gli album di famiglia, per scegliere l'immagine da ricreare, è stato invece di aiuto perché li ha spinti a «immaginare le difficoltà e le battaglie che i loro genitori hanno dovuto affrontare» permettendo loro di «arrivare a una sorta di riconciliazione». E ripetere la foto è stato un modo per allungare la vita dei genitori e ricostruire così, la storia della famiglia.
 

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