Boom della radiovisione in Italia. Suraci: «Noi di Rtl i primi a crederci»

Mercoledì 13 Ottobre 2021
Boom della radiovisione in Italia. Suraci: «Noi di Rtl i primi a crederci»

Più di quattro milioni di italiani seguono ogni giorno la radiovisione dagli schermi televisivi, in aumento del 4,7% nel primo semestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019. È quanto emerge dall'ultimo Rapporto del Censis sula transizione verso la radiovisione, che è stato presentato a Roma da Anna Italia del Censis e discusso da Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis, Luca Bernabei, amministratore delegato di Lux Vide, Igor De Biasio, amministratore delegato di Arexpo e consigliere di amministrazione della Rai, Massimo Giletti, giornalista e presentatore radiofonico e televisivo, e Massimiliano Panarari, saggista e sociologo della comunicazione presso l'Università Mercatorum.

Sono 11 milioni gli italiani che guardano la tv

Gli italiani che guardano anche saltuariamente la radio in tv superano gli 11 milioni.

Più di 5 milioni nell'ultimo anno e mezzo hanno scoperto per la prima volta la radiovisione sugli schermi televisivi. Quelli che seguono i programmi radiofonici da device diversi da quelli tradizionali sono complessivamente più di 19 milioni.

L'81,4% degli italiani è convinto che la radiovisione sia un nuovo media che combina i contenuti di qualità della radio con le infinite possibilità di ascolto e di visione in diretta su una molteplicità di schermi: il televisore, il pc, il tablet e lo smartphone. I programmi radiofonici sono usciti bene dall'infodemia scatenata dall'emergenza sanitaria. Per l'82,6% degli italiani la fiducia nella radio è rimasta invariata nell'ultimo anno, per il 6,1% è aumentata. La radio batte tutti gli altri media. Perché la fiducia nella tv è aumentata per il 5,8%, quella nella stampa per il 2,7%, quella nel web solo per il 2,5%.

Il successo dei programmi radiofonici

L'81,7% degli italiani ritiene che il successo dei programmi radiofonici dipenda dalla credibilità e affidabilità dei loro contenuti. Le notizie di politica nazionale sono quelle che interessano di più gli utenti: il 40,1%. Al secondo posto, in forte crescita nell'anno della pandemia, le notizie riguardanti scienza, medicina e tecnologia: catturano l'attenzione del 34,9%. Seguono: stili di vita, viaggi e cucina (28,8%), cronaca nera (27,9%), sport (26,7%), cultura e spettacoli (25,8%). Differenze di genere, interessi diversi. Il 63,1% degli italiani è, inoltre, convinto che il futuro dei contenuti audio non saranno le piattaforme online di musica a pagamento (la pensa così anche il 51,7% dei più giovani).

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L'opinione di Lorenzo Suraci di Rtl

«Lo studio del Censis sulla radiovisione dimostra quanto il lavoro di Rtl 102.5 abbia anticipato i tempi inventando di fatto la radiovisione con scelte all'avanguardia che hanno potenziato l'efficacia della trasmissione e la valorizzazione degli inserzionisti pubblicitari». Lo afferma Lorenzo Suraci, presidente di Rtl 102.5 subito dopo la presentazione del Rapporto Censis a Roma.

«La radiovisione non è solo un'immagine aggiunta alla voce - ha aggiunto Suraci - ma è un prodotto completamente nuovo, capace di portare i contenuti contemporaneamente su tutte le piattaforme di trasmissione e di garantire così massima libertà di fruizione agli ascoltatori. La ricerca del Censis conferma dunque l'altissimo gradimento della radiovisione e l'importanza dell'offerta di contenuti credibili, affidabili e in diretta, che Rtl 102.5 ha potenziato a 360 gradi».

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Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 21:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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