Coronavirus, crociera da incubo: «In quarantena al largo della Martinica con 2 casi. I francesi che ci chiamano untori»

Venerdì 13 Marzo 2020 di Romolo Buffoni
Laura Cigna speaker di Centro Suono Sport

La vacanza sognata da una vita sfumata (nel migliore dei casi) o diventata un incubo. Sono gli effetti collaterali del dramma mondiale legato al coronavirus. Di navi da crociera fermate dal morbo ce ne sono state dall'inizio dell'epidemia, la Diamond Princess su tutte. Ma in queste ore ce n'è un'altra bloccata con il suo carico di vacanzieri a bordo, ormai ostaggi della malattia.

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E' la storia di Laura Cigna, romana del quartiere Balduina, speaker di Centro Suono Sport 101.5 partecipa alla trasmissione “Io sto con Centro Suono Sport”, condotta da Alberto Mandolesi storica voce romanista dell'etere capitolino. Laura si trova a bordo della Costa Magica ferma a tre miglia marine dalla costa della Martinica a causa della scoperta di due persone contagiate dal Sars-Cov-2. Non è da sola, ma col marito: erano partiti per festeggiare i 50 anni di lei. «Sì, l'11 marzo. Ma non abbiamo fatto niente, nemmeno la torta. Troppa preoccupazione». Ma vista la situazione non era il caso di rimandare? «Fino a venerdì 6, giorno prima della partenza, Costa ci aveva garantito che era tutto ok. Ma in 6 giorni di navigazione ci hanno fatto scendere una volta sola e allora abbiamo capito che c'era qualcosa che non andava». Nell'unica tappa sulla terraferma, infatti, sono saliti a bordo medici e infermieri con tute e mascherine «e stamattina - spiega Laura - hanno fatto sbarcare due persone che hanno contratto il coronavirus: un membro dell’equipaggio e un passeggero, che ora sono all’ospedale».

La crociera è virtualmente finita. I passeggeri sarebbero dovuti scendere oggi: «Dovevamo prendere l’aereo per Milano ma siamo bloccati e stiamo aspettando. Oltre i malati, poi, hanno fatto scendere i residenti di Martinica. Gli hanno fatto compilare un foglio e dovranno stare per due settimane in quarantena. Noi non sappiamo ancora che fine faremo». All'inquietudine di non conoscere come e quando tornare a casa si unisce l'ansia di rimanere contagiati. A bordo, infatti, non ci sono mascherine protettive: «A noi non le hanno date. Ce l'ha solamente il personale di bordo... Siamo in 2500 a bordo e si sono limitati a dirci di lavarci le mani e stare a distanza. E poi ci sono i francesi, che additano noi italiani come untori. Non è accaduto a me personalmente, ma quando ci incrociano si coprono la bocca...Però li voglio ringraziare. Perché si sono fatti sentire con Costa e hanno ottenuto un rimborso totale del 100%». Cioè riavrete i soldi? «No, ma un voucher per rifare questa crociera. Speriamo siano di parola». Il morale e buono, ma le preoccupazioni ovviamente non mancano: «Penso ai miei quattro figli a casa a Roma...». Li riabbraccerà presto Laura, perché #andràtuttobene anche per loro.
 

 
 

Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 08:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA