Scuola, i tamponi si fanno a casa: test salivari affidati alle famiglie. Resta il nodo mascherine

Mercoledì 8 Settembre 2021 di Lorena Loiacono
Scuola, test salivari a casa, per tornare in sicurezza. Resta il nodo mascherine

Il test salivare a casa e la mascherina che, forse, al banco si può anche togliere, le quarantene brevi e il Green pass sotto controllo. Si scaldano i motori della scuola che, per il terzo anno consecutivo, dovrà fare i conti con il Covid ma vuole assolutamente tornare in presenza. Le prime classi sono già rientrate, a Bolzano, e le prossime lo faranno a partire da lunedì. Ieri il ministro Patrizio Bianchi in audizione alla Camera, ha assicurato che per il primo giorno di scuola tutto sarà pronto.

Per assicurare un rientro in sicurezza si punta sullo screening periodico tra gli studenti, visto che la soglia di vaccinati sta salendo ma non è ancora al massimo, tramite i test salivari: si svolgeranno da metà settembre tra gli alunni di istituti già individuati come “scuole sentinella” e probabilmente verranno fatti a casa. Uno strumento fai-da-te, facile e veloce, di cui Bianchi vorrebbe ampliare l’utilizzo nelle classi: «Credo che i test salivari siano al via e credo che debbano essere estesi oltre le scuole sentinella ma non intervengo su questo perché è materia del commissario Figliuolo». Inizialmente, si legge nella circolare della Salute, il prelievo potrà essere fatto a scuola per impratichirsi. Ma a regime saranno gli stessi genitori, al mattino, ai ragazzi appena svegli (così che il responso sia più veritiero) a prelevare la saliva ai figli e ad analizzarla, portando poi il campione a scuola.

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Quarantene brevi

Non solo test, però. Per i ragazzi quest’anno le quarantene potrebbero essere più brevi perché, per la persona vaccinata, i giorni di isolamento scendono da 10 a 7. E comunque non saranno estese a tappeto, a livello provinciale o addirittura regionale, ma sui singoli casi: «Isoleremo il cluster – ha assicurato il ministro - ne vedremo la gravità, lo limiteremo: sulle quarantene sentiamo il parere del Cts e delle autorità sanitarie, ma la scuola deve rimanere aperta questa è la mia posizione evitando situazioni di contagio diffuso». 
Se i ragazzi si vaccinano non solo avranno quarantene brevi ma, qualora fosse coperta l’intera classe, potrebbero anche abbassare la mascherina al banco: il condizionale è d’obbligo perché lo scontro è più che mai aperto. Da un lato il ministro Bianchi ha ribadito che si può togliere, facendo riferimento al decreto 111 del 6 agosto che prevede si possa inserire una norma ad hoc nelle linee guida, dall’altro si sono sollevati non pochi dubbi dagli esperti che temono la variante delta, ma anche per il rispetto della privacy e sul rischio di atti di bullismo e discriminazioni. Un tema sollevato anche ieri alla Camera : «Nessuno ha intenzione di creare discriminazioni - ha replicato Bianchi se ritenete che non sia un invito a vaccinarsi ma che sia lesivo, la materia è nelle vostre mani, voi siete il Parlamento». Nella fascia 16-19 anni 7 ragazzi su 10 hanno avuto la prima dose, uno su due ha completato le vaccinazioni mentre nella fascia 12-15 anni il 47% ha avuto una dose, il 20% entrambe. 

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Obbligo di Green pass

Parte anche l’obbligo di Green pass per tutto il personale scolastico che, dal 13 settembre, sarà controllato tramite un sistema automatizzato: per ora la soglia dei vaccinati tra i docenti è al 92%. Resta però, proprio come lo scorso anno, il nodo relativo ai trasporti che dovendo viaggiare all’80% della capienza non possono garantire il servizio nelle ore di punta. E così tornano gli orari scaglionati negli istituti comprensivi dalla materna alle medie, con pause di 10-15 minuti tra i diversi ingressi, ma soprattutto nelle scuole superiori visto che molti adolescenti si muovono con bus e metropolitane: a Roma si è deciso di scaglionare due ingressi, uno alle 8 e uno alle 9:40. Meno lungo rispetto alle 8-10 di un anno fa ma più complicato da gestire visto che impone, di fatto, due ore da 50 minuti. Per un avvio regolare delle lezioni bisogna avere tutti i docenti i cattedra: il ministro ha assicurato che «per il primo giorno di scuola ci saranno tutti i docenti al loro posto rispetto alle 112 mila cattedre vuote e vacanti: avremo 58.735 mila posizioni a ruolo già assegnate, di cui 14194 sul sostegno». Di fatto sarebbe la prima volta ma si tratta di compiere una corsa contro il tempo, da qui a lunedì. «Mancano all’appello – spiega Maddalena Gissi segretaria Cisl scuola, circa una cattedra a supplenza su 5, su un totale di 120-130mila cattedre da dare a supplenza. Ci sono state graduatorie pubblicate e poi ritirate, come a Milano e Bari, per errori nei punteggi e poi si procederà con le graduatorie di istituto, ci vorrà qualche settimana. Sicuramente però andrà meglio rispetto al passato». 

Ultimo aggiornamento: 13:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA