«Il ministero della Salute sta valutando l'evidenza del test salivare per monitorare, attraverso gruppi di alunni, e prevenire l'eventuale contagio importando il “modello Lazio e Bolzano” a scuola un po' in tutte le Regioni, ma sono queste ultime che hanno la competenza: e questo ci preoccupa, avremo ancora una volta una situazione a macchia di leopardo».
Roma, in una scuola su tre non si torna in aula: sì ai corsi all’aperto
Covid Veneto, venti studenti delle medie alla festa di compleanno: scoppia il focolaio
Intanto la FLC CGIL chiede che il Governo rivaluti la scelta per la ripresa attività scolastiche in presenza al 100% dal 26 aprile e lavori concretamente per raggiungere l'obiettivo in sicurezza a partire dalla ripresa immediata della campagna di vaccinazione. «Ci troviamo davanti a un atto di volontà politica non supportato da condizioni reali. Prima di decidere la riapertura al 100% in presenza bisogna riprendere subito la campagna di vaccinazione, rinnovare i protocolli di sicurezza, effettuare tracciamenti, anche a campione, valutare i dati dei vaccinati. In caso contrario non c'è alcuna garanzia», dice il segretario Francesco Sinopoli.
Scuola, Miozzo: «Test e lezioni all'aperto, ma turni solo dove serve»