Scuola, il paradosso dei bimbi delle elementari: dad e quarantena anche se vaccinati. La petizione dei genitori

Martedì 18 Gennaio 2022 di Simone Pierini
Scuola, il paradosso dei bimbi delle elementari: dad e quarantena anche se vaccinati. La petizione dei genitori

«La scuola è fondamentale per la democrazia, va protetta, non abbandonata. Vogliamo essere molto cauti ma minimizzare gli effetti economici, sociali, soprattuto sui ragazzi e le ragazze. Ci sarà un aumento delle classi in Dad ma la didattica a distanza non può essere generalizzata anche perché provoca disuguaglianze destinate a restare tra chi ci sta di più e di meno, tra nord e sud, e perché non ha senso se i ragazzi fanno sport il pomeriggio e vanno in pizzeria». Con queste parole il premier Mario Draghi aveva affrontato il tema del rientro a scuola nella conferenza stampa in cui veniva illustrato l'ultimo decreto che stabiliva le nuove regole su dad e quarantena per gli studenti. Ma la presenza di un diverso trattamento per gli alunni delle elementari che hanno completato il ciclo vaccinale rispetto a quelli di medie e superiori ha provocato un paradosso che generato la reazione dei genitori. Attraverso una petizione attivata su Change.org, che ha quasi raggiunto il target delle 10.000 firme, viene chiesta una revisione del decreto per equiparare le misure per coloro che hanno concluso la vaccinazione o che abbiano lo status di guarito. 

Quarantena e dad, differenze tra elementari e medie-superiori

A prescindere dallo stato vaccinale degli alunni alle elementari al primo caso positivo tra i banchi, la classe va in autosorveglianza. I bambini devono sottoporsi a test antigenico rapido o molecolare da svolgersi prima possibile (T0) dal momento in cui si è stati informati del caso di positività e da ripetersi dopo cinque giorni (T5). Se esce un secondo caso la classe va tutta in quarantena per dieci giorni che finirà con test di uscita - tampone molecolare o antigenico - con risultato negativo. 

 

Per le scuole secondarie di I e II grado (medie e superiori) invece nei casi di classi con doppia positività nell'ambito gli alunni che hanno concluso il ciclo vaccinale primario e per i quali la vaccinazione o la guarigione dal Covid-19 sia avvenuta da meno di 120 giorni o sia stata somministrata loro la dose di richiamo, si prevede - attività didattica in presenza con l'obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 per almeno 10 giorni e si raccomanda di non consumare pasti a scuola a meno che non possa essere mantenuta una distanza interpersonale di almeno due metri. Per gli altri soggetti, non vaccinati o non guariti nei termini summenzionati, si applica la didattica digitale integrata per la durata di dieci giorni

La petizione dei genitori

In seguito a questa differenza di regole i genitori dei bambini che frequentano le elementari hanno lanciato una petizione su Change.org chiedendo di uniformare le regole per coloro che rispondono ai requisiti di vaccinazione o guarigione nei tempi indicati. «I numeri della vaccinazione dei più piccoli ancora non sono grandissimi, ma ad oggi (11 gennaio, una settimana fa, ndr.) parliamo comunque di 639.081 bambini tra i 5 e gli 11 anni vaccinati con prima dose, 72.367 con seconda cui vanno sommati 158.883 guariti da meno di sei mesi su una platea di c.a 3.600.000 bambini - si legge nella su Change.org - Con questa petizione ci rivolgiamo alle istituzioni affinché modifichino immediatamente il protocollo che, nelle scuole primarie, non prevede alcuna distinzione tra vaccinati/guariti e non vaccinati.

Noi genitori, che abbiamo risposto subito alla richiesta dello Stato di fare la nostra parte, vaccinandoci prima noi e facendo poi vaccinare i nostri figli in età 5-11, non solo per la tutela della loro salute, ma anche di quella della collettività, ci vediamo paradossalmente discriminati, rispetto ai vaccinati degli altri ordini scolastici, da un protocollo che prevede per tutti gli alunni delle scuole primarie, 2 tamponi (t0 e t5) di screening, dad e quarantena di 10 giorni in caso vengano trovati 2 positivi nelle classi dei nostri figli, e, in questo caso, con un ulteriore tampone di uscita per rientrare a scuola».

«Questo protocollo è un assurdo controsenso rispetto al DL 229 del 30/12/21 che prevede, per i vaccinati e i guariti da 120 giorni, in caso di contatto con un positivo, il regime dell'auto-sorveglianza, senza necessità di tampone e di quarantena a meno che non sopraggiungano sintomi - proseguono i genitori nella petizione - È anche un clamoroso autogol per la buona riuscita della campagna vaccinale per la fascia 5-11 anni, un elemento che avrà un effetto negativo su tutti i genitori indecisi, che non vedranno così alcun tipo di vantaggio nel fare vaccinare i propri figli. I nostri bambini devono avere parità di condizioni e di trattamento rispetto agli altri vaccinati/guariti: chiediamo pertanto che venga loro applicato lo stesso protocollo in vigore nelle scuole secondarie».

Pregliasco: «Con due dosi ottimi livelli di protezione nei bambini»

Nei bambini vaccinati con due dosi «stiamo vedendo i dati che ci confermano ottimi livelli di protezione, questo è uno degli aspetti che andrebbe un pò rivisto. È stato fatto in modo cautelativo rispetto alla sfida complessiva di apertura delle scuole, che è essenziale. È stato buttare la palla in avanti e ora si tratta di organizzare, anche questo». Lo ha detto a 'Timeline', su Sky TG24, Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università Statale di Milano, parlando della scelta di far fare la quarantena anche ai bambini vaccinati in caso di contatti con positivi. E in merito all'uso della mascherina Ffp2 in classe anche per i giovanissimi studenti, secondo Pregliasco, «sarebbe meglio». Tuttavia quelle omologate per bambini «mancano, perché sono dispositivi di protezione individuale nati nell'industria. La protezione dal rischio biologico è un di cui, sono state fatte per i materiali chimici, ma con ottimi risultati sul rischio biologico». In particolare, ha ricordato l'esperto «la mascherina Ffp2 ha una capacità protettiva anche verso chi la indossa rispetto al rischio di contagio, la chirurgica protegge gli altri ma meno se stessi».

Costa: «In classe tutti i bambini vaccinati»

«Io sono per tenere in classe tutti coloro che si sono vaccinati. Va bene la didattica a distanza per coloro che volontariamente hanno deciso di non sottoporsi alla vaccinazione ma di fronte ad una platea che per l'80% si è vaccinata, credo che la scuola in presenza debba essere una garanzia a prescindere». Così il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a SkyTg24.

Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 07:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA