​Scuola, riunione Comitato tecnico a fine agosto. Speranza: «Priorità aprire tutto»

Martedì 28 Luglio 2020
Scuola, riunione Comitato scientifico a fine agosto. Speranza: «Priorità aprire tutto»

Massima attenzione sulla prevista riapertura delle scuole a settembre, da compiere beninteso con la massima sicurezza. Un concetto chiaro ormai da settimane che però è stato ribadito in giornata dai ministri della Salute e dell'Istruzione, Roberto Speranza e Lucia Azzolina. Netto il discorso del primo, che ha annunciato per fine agosto una riunione «del nostro Comitato tecnico scientifico per una valutazione finale», anche se, ha tenuto a sottolineare, «la nostra priorità è riaprire tutte le scuole, di ogni ordine e grado». Ma, ha avvertito Speranza, «si dovrà riaprire in totale sicurezza», anche perché «quella di chiudere le scuole è stata la scelta più dolorosa che ho dovuto compiere, ma indispensabile».

Altrettanto ferma la posizione della ministra Azzolina, che ha colto l'occasione di una informativa urgente alla Camera in vista di settembre per fare un punto esaustivo. Con un invito alla politica, non unico in verità nel discorso che ha pronunciato nell'Aula di Montecitorio. «La scuola sta facendo squadra, sta lavorando compatta, sta dando una grande lezione di resilienza, unità, capacità organizzativa, credo che la politica debba fare altrettanto». Cioè «stringersi attorno al tema della ripresa delle attività didattiche in presenza, che merita di essere affrontato con serietà e consapevolezza». La ministra poi ha sgombrato il capo dagli equivoci e ha affermato che «a settembre la scuola riparte. Voglio dirlo in quest'aula e ribadirlo con chiarezza per arrivare a tutte quelle famiglie che ci stanno ascoltando e che spesso sono travolte da toni allarmistici e apocalittici».

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A proposito di toni sbagliati, la titolare di Viale Trastevere nel suo discorso se l'è presa anche con le polemiche delle ultime settimane, in special modo su quelle legate ai banchi scolastici. «Ho letto diverse corbellerie in questi giorni, numeri e cifre dati a caso, anche rispetto ai costi», ha chiarito suscitando il brusio dei deputati. «Ho letto che il governo sta sprecando denaro sulla scuola. Permettetemi di esprimere tutto il mio biasimo e di invitare tutti ad attenersi solo ad informazioni certe e verificate». L'annuncio, poi, di una rivisitazione nel prossimo futuro della composizione delle classi: «basta con le classi sovraffollate, volgarmente dette classi pollaio. Dovrà essere varato un piano di formazione del personale scolastico in grado di assicurare qualità e innovazione».

Ma al di là delle inevitabili scintille nel rapporto con le opposizioni e con qualche frangia della maggioranza, la ministra Azzolina al termine del suo discorso è tornata a suggerire un atteggiamento diverso. «La scuola ora chiede collaborazione. Non è il tempo delle divisioni, non può esserlo, non sulla scuola. Non ci siamo mai sottratti né ci sottrarremo al confronto con tutti: maggioranza, opposizione, forze sociali e tutti coloro che, come noi, pensando al bene della scuola puntano alla crescita solidale dell'Italia». Il discorso della ministra non ha mancato di sollevare rilievi puntuti. «Il ministro Azzolina in Aula a Montecitorio non ha dato risposte al Paese», ha commentato la capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, Mariastella Gelmini. «Per le famiglie e per gli studenti non ci sono ancora certezze in vista della riapertura delle scuole. Mancano le regole, i docenti, i banchi, persino gli orari. Con questa approssimazione a settembre si rischia un caos senza precedenti».

Una correzione di rotta l'ha suggerita anche Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera: «Dall'1 settembre e poi dal 14 settembre riapre e riparte la scuola. Resta tuttavia difficile pensare a mesi in cui una classe possa essere spostata in un cinema o in un auditorium. Per non riaprire così c'è solo un modo: rivedere le linee guida dettate dal Cts a maggio. Senza revisione, non solo non si risolverà il problema ma se ne creeranno di nuovi». Pessimisti infine i deputati di 'Cambiamo con Toti', Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Alessandro Sorte e Giorgio Silli, secondo i quali «la ripresa dell'attività scolastica, annunciata oggi con tanta enfasi dalla ministra, sarà un grande caos generato anche dalla mancanza di presidi a causa di un concorso, in cui la stessa Azzolina ha partecipato passandolo, annullato dal Tar del Lazio con due sentenze e su cui indagano ben sei procure».
 

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