Maturità, Nicolas Vaporidis: «Non dondolate, parlate piano ed evitate di toccarvi i capelli, l’esame va affrontato così»

Martedì 15 Giugno 2021 di Ilaria Ravarino
Maturità, Nicolas Vaporidis: «Non dondolate, parlate piano ed evitate di toccarvi i capelli, l’esame va affrontato così»

Attore di cinema e teatro, il romano Nicolas Vaporidis, oggi 39enne, è anche autore di un proprio metodo per superare «la fobia più antica del mondo, quella del parlare in pubblico». Di ritorno al cinema dopo l’estate con Bla Bla Baby di Fausto Brizzi, che lo lanciò nel 2006 con Notte prima degli esami, film cult sulla maturità, Vaporidis da qualche anno affianca alla recitazione anche l’attività di insegnante di comunicazione, richiesto da manager e dirigenti ma utile anche agli studenti, perché «si può comunicare bene a ogni età.

E prima si comincia, meglio è». 


Quali sono le regole per comunicare in pubblico? 
«Non avere paura della paura. Tutti siamo nervosi quando dobbiamo parlare davanti agli altri. La paura serve, non va respinta: è ciò che ci impedisce di sottovalutare i problemi. Quindi la prima regola è: accogliere la paura».

 
Sì, ma se la paura blocca la parola? 
«Si possono fare degli esercizi per controllare la respirazione. Un po’ come si fa a teatro, il respiro regolare propaga nel corpo un senso di rilassamento».

 
Quali gli errori da evitare? 
«Non dondolare mentre si parla. Non toccarsi i capelli, la punta del naso, non muovere le mani. Non parlare precipitosamente. Mangiare le parole trasmette l’idea di voler finire in fretta l’incontro. Ricordarsi sempre che le parole rappresentano solo il 7% della comunicazione». 


Consigli pratici? 
«Guardare dritto davanti a sé, ma mai fissare a lungo l’interlocutore: si può comunicare aggressività. Il trucco è quello di guardare la persona in un punto in mezzo ai suoi occhi. Così lo sguardo è meno sfidante».

 
Ma come si fa a trasmettere un’impressione di sicurezza? 
«La postura è importantissima. L’espressione “stringere le chiappe” è colorita, ma contiene un fondo di verità. Serrare con forza i glutei, come se si volesse spaccare una noce, fino a sentire i muscoli tirare, è un piccolo trucco, invisibile all’interlocutore, per ottenere una posizione granitica. Mai farlo troppo a lungo però: il rischio è sembrare uno stoccafisso». 


C’è chi è più portato degli altri a parlare in pubblico? 
«No. Nessuna differenza tra uomini e donne. Tutti sappiamo parlare in pubblico, perché tutti lo facciamo ogni giorno. Ci alleniamo fin da piccoli: alle interrogazioni, alle recite di Natale, agli appuntamenti di lavoro. Si può trasmettere sicurezza con il proprio corpo a qualsiasi età». 


Lei con chi lavora più spesso? 
«Manager, dirigenti. Persone che desiderano essere più efficaci con i propri clienti. Ma ho avuto esperienze anche con i ragazzi. Uno in particolare, un amico di famiglia: il classico studente bravissimo a studiare, che va come un treno, ma che alle interrogazioni non riesce a dare il massimo per timidezza. Adesso, dopo aver lavorato sulla comunicazione, è un mostro di bravura». 


I genitori come possono aiutare i figli a migliorarsi?
«Iscrivendoli a un corso di teatro. Bisognerebbe inserire delle ore di teatro a scuola. Sarebbero utili sia da un punto di vista etico, perché allargano la mente dei ragazzi, sia da un punto di vista comunicativo, perché li allenano al controllo della performance». 


I nativi digitali sono più bravi a parlare in pubblico? 
«Sono più predisposti alla messa in scena. Grazie ai social si espongono pubblicamente più di quanto facessimo noi alla loro età, abituati a una comunicazione più diretta e fisica».

 
E se l’esame o la riunione si fa su Zoom? 
«Un consiglio è quello di riprendersi tutti i giorni col cellulare per novanta secondi, e usare quel tempo per provare il proprio discorso: una presentazione, una tesina, un progetto. Fare questo esercizio per 15, 20 giorni di seguito, guardando di volta in volta i propri progressi è molto utile. La ripetizione aiuta, a livello psicologico e fisico: anche i muscoli hanno una propria memoria e controllare il volto diventa di giorno in giorno più facile».
 

Ultimo aggiornamento: 16 Giugno, 06:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA