Coronavirus e scuola, tutti promossi (ma senza 6 politico). Ipotesi Maturità solo orale

Venerdì 3 Aprile 2020 di Lorena Loiacono
Coronavirus e scuola, tutti promossi (ma senza 6 politico). Ipotesi Maturità solo orale

ROMA Tutti promossi, quest'anno, ma senza 6 politico: le insufficienze resteranno in pagella. E la maturità rischia di finire online. Potrebbe arrivare oggi in Consiglio dei ministri, al massimo domenica, il decreto scuola che prevede diversi scenari per la conclusione dell'anno scolastico.

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Tutto dipenderà, ovviamente, dall'andamento del contagio da Covid-19. Se gli esperti del comitato tecnico-scientifico decideranno che le scuole possono riaprire i battenti entro il 18 maggio, gli esami conclusivi del I e del II ciclo si potranno svolgere in presenza. Oltre quella data, qualora quindi l'emergenza non fosse scemata, sarebbe impossibile riunire gli studenti negli istituti per svolgere gli esami a giugno.

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LO SPARTIACQUE
Andrebbe, infatti, contro le norme di prevenzione e contenimento dell'epidemia. Quindi la strada da seguire sarebbe completamente diversa. Lo spartiacque, comunque, resta il 18 maggio. E si saprà solo tra un mese quando, con i dati medici alla mano, sarà possibile capire se l'emergenza volge al termine oppure va avanti. Sarà il ministro all'istruzione , Lucia Azzolina, a indicare eventuali possibilità. Nel caso in cui si decidesse di riaprire le scuole, sarebbe possibile fare gli esami di Stato alla vecchia maniera o quasi. La prima modifica riguarda l'accesso agli esami: quest'anno, infatti, i ragazzi dell'ultimo anno saranno tutti ammessi. In realtà già negli scorsi anni l'ammissione aveva percentuali altissime: nel 2019 arrivò all'esame il 96,1% dei candidati e venne poi promosso il 99,7%. Percentuali in linea con il 2018.

Una modifica sostanziale riguarda invece le commissioni d'esame che saranno interne, contrariamente a quanto previsto: sei docenti tutti della stessa classe con un presidente esterno. I professori interni, infatti, potranno valutare i ragazzi in base allo svolgimento effettivo dei programmi scolastici. Per un docente esterno sarebbe impossibile. Potrebbe variare però la seconda prova scritta: si tratta della prova di indirizzo che, dallo scorso anno, è multidisciplinare. Se prima era la più temuta dai maturandi adesso fa proprio paura: al liceo classico infatti si tratta di mettersi alla prova con greco e latino contemporaneamente, allo scientifico con matematica e fisica e al linguistico con due lingue straniere. Una prova complessa che, quest'anno, potrebbe essere alleggerita proprio per andare incontro ai maturandi che non hanno avuto modo di esercitarsi in classe. Si tratterebbe di sottoporre ai candidati una prova scelta dai docenti della singola commissione, quindi perderebbe il suo carattere nazionale. Se invece non fosse possibile rientrare tra i banchi entro il 18 maggio? In quel caso l'esame cambierà completamente volto. Sarà decisamente ridotto, in versione light: è possibile infatti che i ragazzi dovranno cimentarsi solo con un colloquio orale e che, in base al parere dei medici, l'interrogazione avvenga online, a distanza.

 


PROVA TELEMATICA
La scuola italiana si ritroverebbe quindi a dover sostenere una prova di maturità telematica mai avvenuta prima. In una situazione simile verrebbe a saltare completamente l'esame di terza media: per i ragazzi del primo ciclo, nel caso in cui non si potesse tornare in classe a maggio, saranno i docenti a valutare il rendimento acquisito durante l'anno. Tramite scrutini che si svolgeranno rigorosamente per via telematica. Ma il decreto scuola non riguarda solo gli esami conclusivi. Sul tavolo, infatti, ci sono anche le modalità di valutazione dei ragazzi delle classi intermedie. Vale a dire tutti coloro che non hanno gli esami ma aspettano di sapere come verranno promossi. L'ammissione alla classe successiva è garantita a tutti, proprio come accade per gli esami, ma non sarà garantito il sei.

VOTI REALI
In pagella infatti ci saranno i voti reali. I docenti dovranno tenere conto delle difficoltà oggettive ma potranno comunque valutare la partecipazione degli studenti. Eventuali insufficienze saranno, quindi, registrate negli scrutini finali. La didattica a distanza rappresenta pertanto una modalità di lezione a tutti gli effetti: né i ragazzi né i docenti, quindi, possono sottovalutarla. Un'insufficienza in pagella avrà infatti il suo peso, ad esempio, per i ragazzi del terzo o quarto anno delle superiori: conteranno a tutti gli effetti per i crediti con cui i ragazzi verranno presentati alla maturità. Proprio per recuperare le lezioni perdute, a settembre l'anno scolastico si riaprirà con i corsi per gli studenti. I consigli di istituto delle singole scuole dovranno, infatti, organizzare corsi specifici per colmare le lacune.

 

Ultimo aggiornamento: 20:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA