Coronavirus, scuole: a settembre metà classe in aula e metà in streaming. Una privata su 3 non riaprirà

Sabato 18 Aprile 2020 di Lorena Loiacono
Coronavirus, scuole: a settembre metà classe in aula e metà in streaming. Una privata su 3 non riaprirà

Almeno 22 in classe, nella migliore delle ipotesi, oltre al professore e alle maestre ovviamente. Ma gli studenti in un'aula scolastica possono arrivare anche a 30 e oltre, soprattutto nelle prime classi. Una situazione già insostenibile che, in emergenza da Covid-19, diventa impossibile perché non c'è distanziamento che tenga con 25 bambini in un'unica aula. Non solo: le scuole paritarie, in crisi con le rette, sono a rischio chiusura e, se così fosse, verrebbero a mancare ancora più aule.

Coronavirus, scuola: classi meno affollate, l’ipotesi di fare lezione nelle chiese

Coronavirus, Azzolina: «A scuola non si torna». Sfuma l'ipotesi di riaprire a maggio

Ma in qualche modo, a settembre, la scuola dovrà ripartire: in classe non ci dovranno essere più di 20 ragazzi, considerando anche che si dovranno sedere in banchi singoli o comunque da soli. Si profilano allora scenari diversi: al vaglio delle scuole ci sono i turni, a cui però andrebbe affiancato un massiccio arruolamento di docenti, e le lezioni in streaming con la metà della classe presente in aula e l'altra metà a casa, a seguire le parole del professore di fronte ad un computer.
In entrambi i casi servono fondi e tanta organizzazione. Considerando che le classi andrebbero alleggerite, è difficile immaginare che entro settembre possano essere assunti migliaia di decine di docenti. Anzi, sui concorsi in arrivo è già guerra aperta con i sindacati per tempi e modalità scelti dal ministero. L'anno scolastico in corso verrà ricordato come quello delle 200mila supplenze, un record triste che potrebbe essere battuto il prossimo anno con i pensionamenti per i quali sono state presentate oltre 30mila domande. Per assumere docenti abilitati, la ministra all'istruzione Lucia Azzolina sta per bandire i tre concorsi per la scuola pubblica: uno straordinario da 24mila posti riservato ai professori di medie e superiori con 36 mesi di servizio alle spalle e due ordinari rispettivamente per 24 mila docenti delle secondarie e circa 17mila per infanzia ed elementare. Sembra essere stato individuato il 28 maggio come data di inizio per le domande per il concorso riservato. Il tempo però stringe e secondo i sindacati sarebbe stato opportuno procedere alle immissioni in base alla graduatoria per soli titoli, senza prove selettive: «sono concorsi fuori tempo- ha commentato Maddalena Gissi della Cisl Scuola servono invece misure straordinarie: diversamente, il numero già oggi abnorme di contratti precari, crescerebbe ulteriormente».

FINANZIAMENTO
Ma anche per seguire le lezioni in presenza e in streaming a turno, è necessario un finanziamento anche per acquistare computer e tablet per tutti: in queste settimane di avvio della didattica a distanza stanno emergendo infatti gravi difficoltà per le famiglie senza dispositivi e senza connessione internet.

Stiamo lavorando per arrivare fino all'ultimo dei nostri studenti ha annunciato la Azzolina sono in arrivo altri 80 milioni da risorse PON per l'acquisto di pc e tablet nelle scuole del I ciclo, che si aggiungono ai precedenti 85milioni. Intanto anche le sigle sindacali dei dirigenti pubblici e dei vertici scolastici, come FP Cida, Anp per i presidi e Anquap per i direttori amministrativi, hanno avanzato le loro proposte per assicurare l'avvio del prossimo anno scolastico: lo slittamento dal 15 al 30 settembre 2020 per il termine delle immissioni in ruolo, l'utilizzo del mese di settembre per il recupero dei debiti formativi emersi dagli scrutini finali e mettere in sicurezza le scuole, anche con lavori strutturali. Una corsa contro il tempo. Intanto l'emergenza si allarga: tra le scuole paritarie e private, stritolate dalla crisi, un su tre rischia la bancarotta. Attualmente nella scuola paritaria studiano 900.000 studenti, se uno su tre dovesse trovarsi senza scuola andrebbe alla statale. Dove di posti in classe ce ne sono sempre meno: l'allarme arriva dalle Conferenze dei Religiosi e delle Religiose in Italia che chiedono un sostegno «straordinario» e offrono in cambio una parte dei loro spazi, per riaprire tutte le scuole garantendo il giusto distanziamento sociale.

Ultimo aggiornamento: 11:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA