Cellulare vietato in classe anche ai prof, la circolare della preside della scuola: «Li distrae»

L'indicazione di depositare gli smartphone all'ingresso della scuola «in un apposito contenitore», comunicata attraverso una circolare da Antonella Tafuri nel Casertano

Mercoledì 29 Marzo 2023 di Lidia Luberto
Cellulare vietato in classe anche ai prof, la circolare della preside della scuola: «Li distrae»

Fuori i cellulari dalle classi. Ma non solo per gli studenti. L'indicazione di depositare gli smartphone all'ingresso della scuola «in un apposito contenitore», comunicata attraverso una circolare da Antonella Tafuri, dirigente scolastica dell'Istituto omnicomprensivo statale «Formicola, Liberi, Pontelatone», in provincia di Caserta, riguarda, infatti, anche i docenti e i collaboratori scolastici.

Nessuno, dunque, potrà entrare in aula, portando con sé il proprio smartphone, nemmeno se silenziato.

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Cellulari vietati anche ai prof

Fa discutere la decisione della dirigente che non solo ha vietato l'uso dei cellulari durante l'orario scolastico anche ai docenti, ma li ha anche obbligati a lasciare i dispositivi fuori dalla classe. L'iniziativa è stata presa «essendosi verificate - come si legge nella stessa circolare inviata a tutto il personale - diverse segnalazioni incresciose relative al personale scolastico tutto». Da qui il «divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni e in orario di servizio, trattandosi di un elemento di distrazione propria e altrui».

IL DIVIETO

Una proibizione rivolta agli insegnati mai così esplicita. Nelle «Indicazioni sull'utilizzo dei telefono cellulari e analoghi dispositivi elettronici in classe», arrivate alle scuole con una nota ministeriale del dicembre scorso, non c'è, infatti, uno specifico riferimento ai docenti. Nel documento ministeriale, si sottolinea, infatti, che «vige in via generale un divieto di utilizzo in classe di telefoni cellulari». Mentre si precisa come «il divieto di utilizzo del cellulare durante le ore di lezione risponda ad una generale norma di correttezza che, peraltro, trova una sua codificazione formale nei doveri indicati nello Statuto delle studentesse e degli studenti».

Dunque, doveri degli studenti che, però, richiedono una reciprocità da parte dei docenti, secondo la dirigente scolastica, Antonella Tafuri: «Con la mia circolare ho inteso richiamare l'attenzione su un uso corretto del dispositivo anche da parte del personale. Come si sa, gli studenti hanno l'obbligo di non utilizzarlo in classe. Una regola che, se vale per gli alunni, a maggior ragione deve valere per gli adulti, che, anzi, dovrebbero essere ancora più ligi nel dare il buon esempio». Invece, non sempre il buon senso trionfa, a sentire la dirigente alla quale sono arrivate non poche lamentele. «Da settimane ascolto segnalazioni da diversi genitori in merito all'abuso del telefono da parte di alcuni docenti durante le lezioni. Una pessima abitudine che comporta una scarsa vigilanza sugli alunni e disturbi all'azione didattica», spiega. Da qui, la circolare con la quale, però, dice la preside: «non si obbliga nessuno a lasciare il cellulare nel contenitore. Se lo si tiene in borsa, in tasca, e non lo si usa non c'è alcun problema. Ma almeno, credo che dopo la mia iniziativa nessuno avrà la sfrontatezza di tirarlo fuori e adoperarlo».

LA CIRCOLARE

La circolare della dirigente, però, com'era prevedibile ha scatenato non poche reazioni da parte dei sindacati, tutti d'accordo nel contestarla. Mentre, verrà impugnata, dalla Gilda e dalla Cgil scuola. I rappresentanti sindacali, non criticano il divieto dell'uso in classe del telefono, che, peraltro, è implicito e risponde a regole di deontologia professionale, quanto la richiesta di depositare i dispositivi «in appositi contenitori», prima di entrare in aula. Fermo restando che l'utilizzo del cellulare per scopi non didattici a scuola va certamente stigmatizzato, essi ritengono «esagerata» l'azione della preside. Anche perché, come sostengono i rappresentanti provinciali di Caserta di Cgil, Cisl, Snals e Gilda, i dirigenti scolastici hanno a disposizione altri strumenti, anche disciplinari, per ovviare a comportamenti individuali non corretti. Così invece si va a penalizzare tutti indiscriminatamente.

Ultimo aggiornamento: 10:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA